Nonostante l’anno difficile delle criptovalute, tra bolle e crac di piattaforme di scambio, non rallentano nel mondo i progetti blockchain di aziende e Pubbliche amministrazioni, si registra un +13% sul 2021. E in Italia aumenta l’interesse per le criptovalute: più di 7 milioni le hanno già acquistate e altri 7 milioni dichiarano di essere interessati a farlo in futuro. Sono alcuni risultati di una ricerca dell’Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano presentata oggi.
Secondo l’analisi, dunque, nel 2022 globalmente sono stati identificati 278 progetti blockchain, il 13% in più rispetto all’anno precedente. In Italia gli investimenti hanno raggiunto i 42 milioni di euro, +50% sul 2021. Nel 33% dei casi sono legati al settore finanziario e assicurativo, nel 23% al retail e alla moda, principale novità del 2022. Il settore automobilistico e della pubblica amministrazione prendono rispettivamente il 10% e il 7% del mercato.
Riguardo gli italiani e le criptovalute, il metodo più usato per entrare in possesso di questi strumenti sono gli exchange di criptovalute (40%), seguiti da Atm di criptovalute (19%) e servizi di wallet che permettono l’acquisto diretto (18%). Il 52% degli italiani ha utilizzato sistemi indiretti tramite servizi di trading finanziari tradizionali e la propria app bancaria. Le tre piattaforme di scambio più usate sono Coinbase, Crypto.com e Binance. Numeri inferiori, invece, per gli Nft, i certificati digitali: il 9% degli italiani dichiara di averli acquistati e il 14% intende acquistarne in futuro. Quelli preferiti sono collegati a opere d’arte digitali, avatar e collectible.
“Il 2022 è stato caratterizzato da un notevole sviluppo delle piattaforme blockchain con particolare attenzione alla riduzione del consumo energetico – dice Francesco Bruschi, Direttore dell’Osservatorio -. Tra le applicazioni più interessanti l’introduzione da parte di piattaforme ‘classiche’ come Instagram di token nei propri mondi e i crypto-asset sono diventati un’alternativa agli strumenti principali di supporto economico all’Ucraina”.
Fonte Ansa.it