(ANSA) – ROMA, 14 AGO – Uno dei maggiori vantaggi
nell’adozione del 5G è la consapevolezza, sin dalla
realizzazione di reti e infrastrutture, di dover “pesare” meno
sul pianeta, attraverso l’implementazione di meccanismi di
efficienza calibrati. Basti pensare che il grosso delle antenne
sul territorio italiano è stata installata su torri già
presenti, senza necessità di innalzarne delle altre. Una presa
di coscienza che si fonda sulla necessità di considerare come
progresso tecnologico non solo uno scenario che permetta di
utilizzare meglio e più velocemente internet ma che, in base al
contesto a cui si relaziona, si integri in misura maggiore con
l’ambiente circostante. Un’integrazione che va di pari passo con
i livelli di consumo energetico che spesso si tirano in ballo
quando si parla di 5G. A questo proposito, le innovazioni sono
sostanziali e documentate: ogni passaggio da una generazione di
rete mobile ad un’altra ha comportato un guadagno di almeno
dieci volte in termini di efficienza energetica, secondo uno
studio della NGMN Alliance.
Un importante passo avanti fatto dal 5G riguarda
l’implementazione di antenne chiamate Massive Multiple-Input
Multiple-Output (Massive MIMO). Queste trasmettono il segnale
solo nella direzione dello smartphone comunicante, piuttosto che
su una vasta area, come fanno comunemente quelle usate nel 4G.
La funzione aumenta in modo significativo la capacità di dati
erogata da un’antenna, utilizzando contemporaneamente più bande,
ciascuna in grado di riutilizzare le frequenze della cella. Le
antenne MIMO concentrano gli amplificatori di potenza (la cui
efficienza è stata migliorata rispetto al 4G) combinando
elementi radianti, elettronica analogica e una parte digitale
dedicata alle funzioni di gestione del raggio. Di fatto, il 5G
apre ad una serie di opzioni interessanti per impattare meno
sull’ambiente. Lo standard permette infatti di creare fasce
orarie dove il traffico di comunicazione è minimo, al fine di
attivare una sorta di modalità di sospensione, che porti
maggiore efficienza energetica. Un primo livello, già attivo per
il 4G, prevede lo spegnimento dell’amplificatore di potenza, per
una riduzione del 20% del consumo di energia. Il 5G sarà in
grado di salire al livello 3, con un risparmio energetico di
circa il 50%.
Con il lancio di 5G, conoscere lo stato di tutte le
apparecchiature aiuta a pianificare e gestire le proprie reti in
modo molto più efficace. Lo standard di ultima generazione è il
primo capace di autodeterminare il proprio funzionamento, grazie
all’intelligenza artificiale. Una gestione più intelligente
consente di ottenere informazioni continue su disponibilità,
capacità, prestazioni e stabilità della rete, oltre che consumo
di energia. Ciò è reso possibile da routine avanzate che
sfruttano l’apprendimento automatico, l’automazione e l’analisi
predittiva, estrapolando dati di valore dalle operazioni delle
antenne, dall’occupazione della banda e dal flusso di
connessioni in ingresso. La realtà è che il consumo complessivo
di energia da parte dell’industria delle telecomunicazioni deve
diminuire. Secondo le statistiche della GSMA, il settore è
responsabile di una forbice tra il 2% e il 3% dell’energia
prodotta a livello globale. Le telco sono chiamate in causa in
maniera diretta e l’evoluzione al 5G è un’opportunità per farle
assumere un’impronta più verde e sostenibile. Nei giorni scorsi
il presidente Conte si è espresso sul tema, affermando
l’importanza di una rete unica nazionale e delle sinergie
strategiche con gli Stati Uniti e gli altri paesi europei.
(ANSA).
Fonte Ansa.it