(ANSA) – ROMA, 31 AGO – Intimidazioni, lettere con minacce
di morte punteggiano la vita del premio nobel Denis Mukwege ma
negli ultimi tempi i messaggi di odio per lui e la sua famiglia
sono aumentati. A denunciarlo è la responsabile dei diritti
umani delle Nazioni Unite, Michelle Bachelet, che rileva come
l’intensificarsi delle minacce è seguito alla richiesta del
medico congolese di creare un tribunale penale internazionale
per la Repubblica Democratica del Congo per giudicare ”i gravi
crimini commessi contro la popolazione civile”. Nell’ottobre
2012 Mukwege è stato anche oggetto di un violento attacco
armato, da cui si è salvato insieme alla sua famiglia grazie
all’intervento delle truppe della Missione delle Nazioni Unite
nella Repubblica democratica del Congo.
“Voce che si alza forte” contro i responsabili delle
violenze sessuali come arma di guerra in Congo, Mukwege ha
documentato centinaia di gravi violazioni dei diritti umani
avvenute nella parte orientale del Paese tra il 1993 e il 2003.
”Ciò ha contribuito a identificare in molti casi i gruppi
ritenuti responsabili di questi crimini”, sottolinea Bachelet.
“La sua vita ora sembra essere in grave pericolo”, ha detto
l’Alto Commissario, chiedendo “un’indagine efficace, tempestiva,
approfondita e imparziale sulle minacce che gli sono state
rivolte”.
Per Bachelet, è essenziale che i responsabili di tali atti
siano assicurati alla giustizia, sia per proteggere la vita di
Mukwege sia per dissuadere coloro che attaccano, minacciano o
intimidiscono il personale medico e i difensori dei diritti
umani che, come lui, “lavorano per il benessere del popolo
congolese, spesso in circostanze eccezionalmente difficili”.
Mukwege, che ha fondato e gestisce l’ospedale Panzi di
Bukavu, è stato insignito del Premio Nobel per la pace 2018 per
i suoi decenni di lavoro per migliaia di donne vittime di
violenza sessuale nel Congo orientale. (ANSA).
Fonte Ansa.it