(ANSA) – BRUXELLES, 16 FEB – Anche la Spagna finisce nel
mirino dell’Ue sul fronte balneari. La Commissione ha deciso di
avviare un’infrazione contro Madrid per non aver garantito una
procedura di selezione trasparente e imparziale per il rilascio
delle concessioni relative alle aree costiere. Inoltre, secondo
la Commissione, la possibilità di estendere le concessioni
esistenti fino a 75 anni senza alcuna giustificazione è
contraria alle norme dell’Ue.
Secondo quanto ricorda una nota dell’esecutivo europeo, “la
legge spagnola sulle coste prevede la possibilità di rilasciare
concessioni (autorizzazioni ai sensi della direttiva sui
servizi) per la costruzione di strutture permanenti (ad esempio
ristoranti, aziende agricole, industria cartaria o chimica,
ecc.) nel cosiddetto “demanio pubblico marittimo-terrestre”, al
di fuori dei porti, senza una procedura di selezione aperta e
trasparente”. Inoltre, la Commissione spiega che la legge
spagnola prevede “la possibilità di estendere la loro durata
fino a 75 anni, sempre senza una procedura di selezione. Questa
legge viola la direttiva sui servizi”.
Palazzo Berlaymont ribadisce come la necessità di affrontare il
tema delle barriere nel settore dei servizi sia “particolarmente
critica”. Secondo la relazione annuale sul mercato unico
recentemente pubblicata, il 60% degli ostacoli che le imprese
hanno incontrato 20 anni fa esiste ancora. “Gli ostacoli
confermati dalle imprese interessate comprendono procedure
nazionali complesse e mancanza di informazioni al riguardo;
requisiti nazionali sproporzionati nel settore dei servizi e
requisiti amministrativi onerosi per la fornitura di servizi,
anche per quanto riguarda il distacco dei lavoratori”, si legge
nella nota della Commissione. (ANSA).
Fonte Ansa.it