(ANSA) – ROMA, 17 FEB – Nel 2022 sono aumentati del 300% gli
attacchi informatici russi nei paesi Nato, con una crescita del
250% nella sola Ucraina. Sono alcuni dati del rapporto sulla
sicurezza informatica di Mandiant, società di sicurezza ora
parte di Google, dal titolo ‘Fog of the war: how the Ukraine
conflict transformed the cyber threat landscape’ che analizza
come il conflitto ha trasformato il panorama delle minacce
informatiche.
Secondo l’analisi, nell’ultimo anno, da quando è scoppiata
la guerra, gli aggressori informatici hanno preso di mira
l’Ucraina concentrandosi sul governo e sulle istituzioni
militari, ma anche sulle infrastrutture critiche, i servizi
pubblici e i media. I picchi di attacchi si sono registrati
all’inizio dell’invasione, nei primi quattro mesi. Inoltre, si è
registrata la tendenza “verso la specializzazione
nell’ecosistema del ransomware, fondendo tattiche e attori e
rendendo più difficile l’attribuzione definitiva”. Tra le
campagne di phishing più usate, quelle che impersonavano le
email del servizio Starlink di Elon Musk (che ha mandato
tecnologie a Kiev), aggiornamenti di programmi Microsoft ed
email spam dell’Agenzia delle entrate ucraina. Segnalato anche
l’uso di virus ‘wiper’ che cancellano i dati. La Russia,
inoltre, ha usato pure le cosiddette ‘information operations’
per modellare la percezione pubbliche nel sostegno
internazionale all’Ucraina.
L’invasione – conclude l’analisi – “ha innescato un notevole
cambiamento nell’ecosistema della criminalità informatica
dell’Europa orientale che probabilmente avrà implicazioni a
lungo termine sia per il coordinamento tra i gruppi criminali
che per la portata della criminalità informatica nel mondo”.
Secondo il rapporto, infine, “Mosca aumenterà gli attacchi
distruttivi di pari passo agli sviluppi sul campo di battaglia;
prenderanno di mira principalmente l’Ucraina, ma si espanderanno
sempre più ai partner della Nato”. (ANSA).
Fonte Ansa.it