(di Francesco Gallo) (ANSA) – BERLINO, 18 FEB – Benedetta Porcaroli, solo 24 anni,
ma già tanta carriera alle spalle e ruoli difficili da far
tremare i polsi, come Chiara in BABY, serie Netflix liberamente
ispirata allo scandalo delle baby squillo dei Parioli, e
Donatella Colasanti ne LA SCUOLA CATTOLICA di Stefano Mordini,
che racconta il cosiddetto massacro del Circeo. Insomma
quest’attrice, nata l’11 giugno del 1998, se l’è meritato di
essere tra i dieci nomi selezionati di Shooting Stars 2023,
piattaforma di lancio di attori e attrici europei emergenti
organizzata annualmente all’interno della Berlinale.
Come è stato girare nuda in LA SCUOLA CATTOLICA? “Se accetti
di interpretare un personaggio come quello di Donatella
Colasanti – spiega – non puoi farne a meno. Il corpo, vestito e
non vestito, è uno strumento fondamentale per un attore, specie
per raccontare una storia di violenza come quella”. E aggiunge: “In Italia molte cose vengono sacrificate, è questo perché c’è
una forma di censura, di moralismo, non si può parlare di
niente, far vedere niente. Ma per me l’arte non può essere
ostacolata, il moralismo è l’antitesi dell’arte”. Dice ancora
l’attrice del suo lavoro: “Non mi sento sicura di me, né penso
di conoscermi fino in fondo. Ho ventiquattro anni e da quindici
vado in analisi. Il fatto è che cambiamo continuamente e poi
questo mestiere ti confonde, ti espone”.
Che significa essere a Berlino? “È bellissimo incontrare
casting directors e produttori, una cosa complicata da fare da
soli. Comunque un’occasione imperdibile per un attore”.
Per quanto riguarda il nostro cinema, sottolinea ancora la
Porcaroli: “Noi in Italia siamo pieni di talenti. Forse però
scendiamo troppo a compromessi, difendiamo troppo poco la parte
artistica, la libertà di pensiero. Dobbiamo essere tutti più
corretti e poi i produttori sono troppo succubi della legge
delle piattaforme”. (ANSA).
Fonte Ansa.it