(ANSA) – ROMA, 25 FEB – Ad un anno dallo scoppio del
conflitto in Ucraina impennano i prezzi dei beni di prima
necessità, quelli che non possono mancare sulle tavole degli
italiani: pane, pasta e olio. Assoutenti ha realizzato uno
studio che dimostra come la guerra abbia influito in modo
pesante sui prezzi al dettaglio di alcuni prodotti di largo
consumo venduti in Italia.
Prendendo in esame tre beni le cui materie prime sono state
interessate in modo diretto dalla guerra – attraverso sia una
riduzione delle forniture da Russia e Ucraina, sia un rialzo
generalizzato delle quotazioni internazionali – Assoutenti ha
analizzato i listini al dettaglio di pane fresco, pasta di
semola di grano duro e olio di semi di girasole nelle principali
città italiane, confrontando i prezzi attuali con quelli in
vigore a gennaio 2022, prima dell’invasione russa.
Siracusa è la città italiana dove oggi l’olio di semi costa di
più, con un prezzo pari a 3,80 euro al litro, seguita da Genova
(3,54 euro), e Sassari (3,44 euro). A Livorno i prezzi più
bassi d’Italia per l’olio, con una media di 2,54 euro al litro,
seguita da Bari (2,55 euro), Palermo e Grosseto (2,59 euro). Il
pane fresco più caro è venduto oggi a Bolzano, con una media di
6,21 euro al kg. Al secondo posto Venezia (5,91 euro) e al terzo
Ferrara (5,89 euro). La città col prezzo del pane più basso è
invece Napoli (2,18 euro al kg). (ANSA).
Fonte Ansa.it