Ergastolo ostativo, Pg Cassazione ‘non si torni a Consulta’

(ANSA) – ROMA, 06 MAR – Con la modifica delle norme
sull’ergastolo ostativo, la mancata collaborazione non
costituisce più un fattore preclusivo alla liberazione
condizionale, in presenza dei requisiti della durata della pena
espiata e del “sicuro ravvedimento”, che, in relazione ai
condannati all’ergastolo per reati ostativi, comporta anche “una
attiva partecipazione al percorso rieducativo” e la “mancanza
attuale” di “collegamenti” con i clan, e con il “contesto” nel
quale il reato è stato commesso. Per questo la Procura della
Cassazione, rappresentata da Pietro Gaeta e Giuseppe Riccardi –
non ritiene necessario che la questione ergastolo ostativo –
della quale si torna a discutere nell’udienza fissata per l’8
marzo – torni alla Consulta. Di contrario avviso, invece,
l’avvocatessa Giovanna Araniti che per Salvatore Pezzino in
carcere da 30 anni chiede la fine dell’ergastolo ostativo, anche
in mancanza di collaborazione, e l’invio delle nuove norme alla
Consulta in quanto a suo avviso sono “fumose” e hanno realizzato
una riforma solo “di facciata”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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