(ANSA) – TEHERAN, 12 MAR – L’Iran ha annunciato di avere
arrestato oltre 100 persone in tutto il Paese per l’
avvelenamento di migliaia di studentesse avvenuto in circostanze
non chiare, accusando i presunti autori non identificati di
avere legami con gruppi “ostili”.
Nei vari episodi, registrati a partire dalla fine di
novembre, le studentesse hanno sofferto di svenimenti, nausea,
senso di soffocamento e altri sintomi dopo aver riferito di
odori “sgradevoli” nei locali della scuola, e alcune sono anche
finite in ospedale.
Oltre 100 persone sono state arrestate nelle province di
Teheran, Qom, Zanjan, Khuzestan, Hamedan, Fars, Guilan,
Azarbaijan ovest, Azarbaijan est, Kurdistan e Khorasan Razavi,
con l’accusa di essere coinvolte nei casi di avvelenamento nelle
scuole. “Alcune di queste persone – afferma una dichiarazione
del ministero dell’Interno diffusa dall’agenzia Irna – miravano
a far chiudere le scuole usando sostanze sostanzialmente
innocue. Altri sono veri e propri criminali, che avevano un
obiettivo ostile: chiudere le scuole e diffondere il pessimismo
contro il sistema, creando paura tra il personale e gli
studenti”. Il secondo gruppo – suggerisce il ministero – “è
sospettato di appartenenza a terroristi dissidenti”, collegati
in particolare con un gruppo di opposizione iraniana in esilio
con sede in Albania che Teheran considera un’organizzazione “terrorista”, i Mujahedin del popolo dell’Iran o
Mujahedeen-e-Khalq (MEK). “L’indagine su questi criminali,
inclusa la scoperta della loro possibile connessione con
organizzazioni terroristiche come il MEK e altri, è in corso”,
ha riferito Irna.
Il ministero ha aggiunto che “fortunatamente, dalla metà
della scorsa settimana ad oggi, il numero di simili episodi
nelle scuole è diminuito in modo significativo, e non ci sono
state segnalazioni di studenti con particolari malesseri”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it