(ANSA) – ROMA, 17 MAR – Nel 2023 gli incassi dell’imposta di
soggiorno a livello nazionale dovrebbero toccare 678 milioni con
un incremento del 9.5% sullo scorso anno quando erano stati pari
a 619 milioni con un incremento boom del 135.4% sul 2021, anno
ancora frenato dalla pandemia. Nel 2019 l’incasso era stato di
622 milioni. A fare i conti – in una ricerca che l’ANSA pubblica
in anteprima – è l’Osservatorio nazionale di Jfc su questa
imposta che secondo le previsioni i turisti pagheranno in 1.011
Comuni, oltre agli ambiti provinciali di Trento e Bolzano. Tra le mete in cui si paga per la prima volta si va da Bari
(che prevede di incassare circa 2 milioni di euro) a Taranto,
Caserta, Laveno Mombello, Tarvisio, Chiusaforte, Castiglione
Fiorentino, Paola, Bagnoregio, Verghereto, Garbagnate Monastero,
Ovada, Manduria, Bagnara Calabra, etc. sino a Bagni di Lucca
dove ancora si discute sulla sua introduzione. Dopo due anni di
sospensione l’imposta sarà riattivata a Civitanova Marche,
mentre sarà introdotta per la prima volta anche a Forte dei
Marmi con validità per il periodo estivo, dopo l’istituzione
avvenuta nel 2020, ma rimasta in sospeso sino a quest’anno a
causa del Covid-19.
“Nel 2023 la situazione relativa all’imposta di soggiorno
continua ad evolversi: sono infatti diversi i Comuni che
istituiranno l’imposta di soggiorno nell’anno in corso per la
prima volta, ma anche amministrazioni comunali che, dopo alcuni
anni di sospensione, hanno deciso di riattivarla. Allo stesso
tempo è davvero ampio il palmares di coloro hanno deciso di
aumentare le tariffe, anche in maniera considerevole, o di
ampliare il periodo di versamento dell’imposta di soggiorno da
parte degli ospiti” dice Massimo Feruzzi, amministratore unico
di Jfc e responsabile dell’Osservatorio nazionale sulla tassa di
soggiorno. “E purtroppo – aggiunge – si conferma anche la
tendenza, da parte delle amministrazioni comunali, di un
utilizzo non perfettamente conforme alla norma di tali risorse e
di non chiarezza nella diffusione delle informazioni circa gli
investimenti effettuati”. (ANSA).
Fonte Ansa.it