Non si fermano i progetti di ChatGpt. Il software di intelligenza artificiale – di cui il Garante italiano per la protezione dei dati personali ha disposto il blocco finché non rispetterà la disciplina privacy – nei prossimi mesi potrebbe diventare indistinguibile da un essere umano con l’aggiornamento numero 5. Intanto, l’azienda che ha creato la piattaforma, OpenAi, deve rispondere ad una denuncia rivolta alla Federal Trade Commission americana
A svelare il progetto di ChatGpt-5 è stato lo sviluppatore Siqi Chen che ha dichiarato su Twitter di aver appreso che la nuova versione del software, che sarebbe rilasciata il prossimo inverno, dovrebbe raggiungere l’Agi, acronimo di artificial general intelligence, cioè la capacità di un programma di pensare e agire esattamente come una persona. Ergo, parlare con ChatGpt-5, tra qualche mese potrebbe assomigliare sempre di più al parlare con un essere umano.
OpenAI, la società che ha lanciato il software ChatGpt, dovrà affrontare intanto negli Stati Uniti una denuncia rivolta alla Federal Trade Commission: è stata sporta dalla società di ricerca senza scopo di lucro Center for AI and Digital Policy e chiede all’agenzia americana di far sospendere a OpenAi l’implementazione commerciale di modelli linguistici di grandi dimensioni come ChatGpt. L’associazione definisce Gpt-4, l’ultima versione del software, “di parte, ingannevole e con un rischio per la privacy e la sicurezza pubblica”.
Come faremo a distinguere il vero dal falso? “Già oggi è molto difficile. Dobbiamo accettare di vivere in un mondo falsificato e sempre più facilmente falsificabile, ora basta saper descrivere una scena per vederla realizzata. Quindi dobbiamo imparare a decodificare questa nuova realtà e ad analizzare le notizie, prima di condividerle in rete. In questo penso che la scuola dovrebbe dare il suo contributo”, è il parere di Vincenzo Cosenza, esperto di innovazione e autore del blog Vincos.
Fonte Ansa.it