(ANSA) – ROMA, 31 MAR – “Abbiamo la coscienza a posto,
abbiamo fatto quello che si doveva fare. Quando c’è una tragedia
uno si sente vicino a chi ha sofferto e Cutro è stata una grande
tragedia. Dovremo sicuramente rifletterci e siamo sicuri che la
magistratura farà chiarezza”. Lo ha detto il comandante generale
della Guardia costiera, ammiraglio Nicola Carlone, a SkyTg 24,
in relazione al naufragio sulle coste crotonesi.
Per Carlone “è lo spiaggiamento che ha creato il pericolo:
quella nave ha navigato per quattro giorni attraverso le isole
greche, era quindi in grado di navigare”.
Le navi delle ong, ha proseguito l’ammiraglio, “fanno
soccorso, svolgono il loro lavoro in mare. Non c’è nessuna
guerra. Di queste unità, in dieci sono ripartite: solo un paio
sono state fermate, anche per salvaguardare la nave stessa”.
Inoltre, ha puntualizzato, non decide la politica se
intervenire su un’imbarcazione in difficoltà: le “operazioni di
soccorso sono valutate ai più bassi livelli, tenuto conto della
necessità di intervenire in tempi rapidissimi. Il primo centro
che riceve la chiamata, può essere Reggio Calabria o Palermo o
un altro, valuta la situazione e attiva i mezzi per intervenire:
normalmente il mezzo migliore è quello più vicino. Il Centro
nazionale di Roma coordina”. (ANSA).
Fonte Ansa.it