(ANSA) – TOKYO, 02 APR – Quasi un milione e mezzo di persone
in Giappone vivono da reclusi sociali, vivono, lavorano o
studiano in casa, isolati. Una condizione coniata con il termine ‘hikikomori’, che ha conosciuto un incremento negli ultimi anni
del 20% causato dalla pandemia di Covid-19. Lo rivela
un’indagine dell’Ufficio di Gabinetto nipponico, facendo notare
che la cifra esatta di 1.460.000 milioni rappresenta circa il 2%
della popolazione del Paese tra i 15 e i 64 anni di età.
Il sondaggio è stato condotto nel novembre dello scorso anno
su un campione di 30 mila persone tra i 10 e i 69 anni, e ha
indicato come il fattore scatenante del ritiro sociale per il
44,5% degli hikikomori tra i 40 e i 64 anni sia stato
l’abbandono del lavoro, seguito dal 20,6% che ha citato
l’emergenza sanitaria. Nei dettagli l’indagine ha rilevato che
il 2% delle persone più giovani e quelle più adulte esce solo
per i propri hobby, altrimenti resta in casa e raramente lascia
la propria stanza per almeno sei mesi.
Sempre secondo la ricerca, il 21,5% degli hikikomori dai 15
ai 39 anni si è socialmente isolato da sei mesi a meno di un
anno, e il 21,9% di quelli di età compresa tra 40 e 64 anni è
rimasto chiuso in casa per circa due o tre anni. L’indagine
governativa sottolinea come le persone siano diventate ‘socialmente isolate’ a causa delle difficoltà di interazione
sociale durante la diffusione della pandemia, e a tal fine hanno
optato di seguire lezioni online e lavorare da casa. (ANSA).
Fonte Ansa.it