Fino ad un anno fa le parole metaverso e Nft erano onnipresenti, non solo in tecnologia. Un vero e proprio boom per cui bastava inserire questi due termini come un bollino per vendere qualsiasi cosa. Il certificato digitale di un quadro è stato venduto a oltre 60 milioni di dollari, mentre ora i volumi degli Nft nell’arte sono crollati del 60%. E qualche giorno fa il Wall Street Journal ha coniato il termine ‘meh-taverse’, che pone appunto una forma dubitativa.
Ora la nuova mania è l’intelligenza artificiale di ChatGpt.
La crisi economica globale sta colpendo anche le aziende tecnologiche in salute per decenni. Molte stanno riorientando il loro business anche disinvestendo, per il momento, nel mondo che doveva trasportare i nostri avatar in una dimensione virtuale di vita e lavoro. Walt Disney ha chiuso la divisione che stava sviluppando le sue strategie per il metaverso. E Microsoft ha recentemente posto fine ad una piattaforma di realtà virtuale social acquisita nel 2017 e ridotto gli investimenti nei visori HoloLens. L’azienda di Redmond, tra l’altro ha investito miliardi in ChatGpt. Anche la società di Mark Zuckerberg che ha cambiato il proprio nome da Facebook a Meta nell’ottobre 2021 accendendo così l’entusiasmo per la nuova esperienza virtuale, sembra per ora essere più tiepida su questo progetto. La sua app di punta, Horizon Worlds fatica ad guadagnare utenti così come le vendite dei suoi visori per la realtà virtuale Quest 2. Nel frattempo è crollato anche uno dei business legati al metaverso, quello degli immobili virtuali.
Secondo la società di analisi WeMeta, il prezzo medio di vendita dei terreni a Decentraland è diminuito di quasi il 90% rispetto ad un anno fa. Sempre su questa piattaforma gli utenti sono calati del 25% da novembre a gennaio; un piccolo aumento si è visto solo per la Metaverse Fashion Week, un evento a cui partecipano marchi come Dolce & Gabbana e Tommy Hilfiger. “È ovvio che l’hype intorno al metaverso è scemato. Ma non dobbiamo confondere questo con una mancanza di crescita. Il cambiamento non è così veloce. Molte persone stanno realizzando che questa trasformazione è più lontana”, ha spiegato al Wsj Matthew Ball, venture capitalist e autore di un libro sul metaverso. Secondo Scott Kessler, analista del settore tecnologico presso Third Bridge Group, mentre gli investimenti nell’intelligenza artificiale promettono un ritorno a breve termine, “possono essere utilizzati e sfruttati ora”, con il metaverso “nessuno sa quando raggiungerà la massa critica”.
La crisi economica ha raffreddato anche il mercato degli Nft, i certificati digitali che attestano il valore di un oggetto o di un’opera in cui si sono buttati grandi marchi come Nike, Pepsi e il mondo dell’arte che ha fatto da traino. Esplosi nel 2021, il loro valore è scemato di pari passo a quello delle criptovalute. Secondo i dati della società Bitay, da gennaio a settembre 2022, il volume degli scambi di Nft è crollato del 97%, passando da un valore complessivo di 17 miliardi di dollari a soli 466 milioni. Un altro indicatore del mondo reale è che nel novembre 2022 su Google le ricerche collegate agli Nft sono diminuite dell’88% in meno di un anno. “La domanda a cui gli investitori devono rispondere è se i prezzi in calo e i volumi di scambio nel 2022 siano un’indicazione di un momento negativo o l’inizio di una vera sofferenza del settore”, ha osservato Amanjot Malhotra, manager di Bitay.
Fonte Ansa.it