(ANSA) – BRUXELLES, 19 APR – La Commissione Ue ha avviato una
procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia e di altri 9
Paesi per non aver pienamente recepito la direttiva comunitaria
sui lavoratori stagionali, volta ad assicurare condizioni di
vita e di lavoro dignitose, pari diritti e una tutela
sufficiente dallo sfruttamento. “Garantire il pieno rispetto
della direttiva è un presupposto importante per attrarre nell’Ue
la manodopera necessaria per il lavoro stagionale ed
eventualmente anche per contribuire a ridurre la migrazione
irregolare”, evidenzia Bruxelles.
Roma dispone ora di due mesi per rispondere alle
argomentazioni dell’esecutivo Ue.
L’Italia finisce nel mirino dell’Ue anche per le condizioni di
lavoro discriminatorie nel settore pubblico e l’abuso dei
contratti a tempo determinato. Bruxelles ha inviato a Roma un
parere motivato, secondo passo della procedura avviata nel
luglio 2019, evidenziando che “la normativa italiana non
previene né sanziona in misura sufficiente l’utilizzo abusivo di
una successione di contratti a tempo determinato per diverse
categorie di lavoratori del settore pubblico”. L’Italia dispone
ora di due mesi per rimediare alle carenze rilevate, oppure la
Commissione europea potrà decidere di deferirla alla Corte di
giustizia Ue. (ANSA).
Fonte Ansa.it