(ANSA) – ROMA, 03 MAG – “I dati generati dall’umanità sono un
patrimonio ricco e rinnovabile, un capitale nuovo che si può
adoperare per creare un welfare digitale”: lo ha detto Maurizio
Ferraris, professore di filosofia teoretica all’Università di
Torino, nel corso dell’audizione al Comitato di Vigilanza
sull’attività di Documentazione sul tema dell’intelligenza
artificiale della Camera dei Deputati.
“Adesso l’umanità genera dati, abbiamo informazioni sul
comportamento umano più dense di quelle che arrivano dalla
finanza o dal denaro e che aiutano a capire i bisogni e le
necessità. E’ un patrimonio sotto utilizzato e al momento
polarizzato da due forze, Stati Uniti e Cina, abbiamo gli
strumenti per trasformare il negativo in positivo e creare un
welfare digitale”, ha aggiunto Ferraris facendo l’esempio di un
progetto messo in piedi dall’Università di Torino, dal
Politecnico di Torino insieme ad una banca di credito
cooperativo per capitalizzare i dati dei correntisti e “generare
denaro che si può redistribuire per soddisfare i bisogni sul
territorio”.
Riguardo a ChatGpt, il popolare software di Intelligenza
artificiale, Ferraris ha osservato che “solo un gruppo umano può
seriamente desiderare il potere, le macchine non hanno niente di
questo”; mentre sui pericoli che l’AI può portare al mondo del
lavoro e della creatività, il filosofo ha affermato che sarebbe
utile creare sempre di più “forme di intermediari umani tra
macchine e utente” e passare “dall’homo faber all’homo valens”,
produttore non più di beni ma di valori, “cosa che decidono solo
gli umani”. “La creatività è un bene raro – ha poi concluso
Ferraris – Se l’uomo è veramente creativo non deve avere paura
dell’Intelligenza artificiale”. (ANSA).
Fonte Ansa.it