(ANSA) – MILANO, 11 MAG – Microsoft ha pubblicato i dati
della terza edizione del Work Trend Index “Will AI fix work?”,
che evidenzia le opportunità offerte al mondo del lavoro dalle
nuove piattaforme di Intelligenza Artificiale. Il dato più
interessante è che il 62% degli italiani si dichiara disposto a
delegare più compiti lavorativi all’IA. Secondo il 74% dei
manager del nostro Paese però, i dipendenti avranno bisogno di
nuove competenze per essere pronti alla crescita della
tecnologia e non esserne sopraffatti. Lo studio annuale
comprende le risposte di un pubblico di circa 31 mila persone in
31 Paesi, tra cui l’Italia. Nonostante la diffusa preoccupazione
per la sostituzione dei posti di lavoro da parte dell’IA, i dati
rivelano che solo il 42% degli Italiani – dato più basso
rispetto al 49% globale – teme l’intelligenza artificiale. Tra i
compiti che i connazionali demanderebbero volentieri compaiono
le attività amministrative (67%) e quelle di analisi (68%),
insieme a qualche compito più creativo (55%). I dati del report
dimostrano inoltre che in Italia il 27% dei leader aziendali
sarebbe disposto ad utilizzare gli strumenti di Ia per
supportare la propria forza lavoro, invece di sostituirla. La
riduzione dell’organico è infatti l’ultimo punto della lista di
ciò che i leader apprezzerebbero, votato solo dal 12% dei
rispondenti. I manager sperano che l’Ia possa aiutare i propri
dipendenti a svolgere compiti necessari ma ripetitivi,
aumentando il benessere dei lavoratori, riducendo il tempo
trascorso in attività di scarso valore e accelerando il ritmo di
lavoro. L’innovazione, per Microsoft, potrebbe ridurre il
cosiddetto “debito digitale”, ossia l’afflusso di dati, e-mail,
riunioni e notifiche che le persone non riescono a gestire e che
rallentano il pensiero critico e creativo. Non a caso, il 68%
delle persone a livello globale dichiara di non avere abbastanza
tempo per concentrarsi durante la giornata lavorativa, mentre il
62% deve dedicare troppo spazio alla ricerca di informazioni.
(ANSA).
Fonte Ansa.it