Gip dispone processo immediato per ‘postino’ Messina Denaro

(ANSA) – PALERMO, 15 MAG – La Procura di Palermo ha chiesto e
ottenuto dal gip il processo immediato per Andrea Bonafede , il
dipendente comunale di Campobello di Mazara, cugino e omonimo
del geometra che ha prestato l’identità al boss Matteo Messina
Denaro, arrestato per favoreggiamento e procurata inosservanza
di pena. L’imputato, dopo la decisione del giudice, ha scelto di
farsi processare con il rito abbreviato.
    Il dipendente comunale, finito in carcere insieme al medico
Alfonso Tumbarello, è accusato di aver fatto avere al capomafia
ammalato, durante la latitanza, centinaia di ricette e
prescrizioni sanitarie rilasciate dal dottore e intestate
falsamente al cugino geometra.
    “Non v’è dubbio – scrissero i giudici del Tribunale del
riesame nel respingere la sua richiesta di scarcerazione – che
le condotte realizzate da Bonafede abbiano di fatto consentito a
Messina Denaro di sottrarsi sia all’esecuzione delle pene
definitivamente irrogategli per numerosi efferati delitti, sia a
eludere le investigazioni dell’autorità in ordine alla
persistente condotta direttiva organizzativa dell’associazione
mafiosa Cosa nostra, operante nella provincia di Trapani, posta
in essere dallo stesso Messina Denaro”. Il “postino” del boss,
spiegarono i giudici, “ha in concreto consentito al latitante di
ridurre la sua esposizione e il conseguente rischio di essere
individuato e arrestato che sarebbero derivati dall’eventuale
accesso di quest’ultimo allo studio medico”.
    Il Tribunale sottolineò, inoltre, che l’indagato, pienamente
a conoscenza dell’identità di Messina Denaro, abbia agito con “la consapevolezza che l’azione illecita che stava compiendo,
consentendo al capo della consorteria di svolgere appieno il
proprio ruolo di vertice, potesse quanto meno inscriversi nelle
possibili utilità dell’associazione mafiosa”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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