Un gruppo di tiktoker americani ha fatto causa al Montana contro il bando alla piattaforma firmato dal governatore repubblicano Greg Gianforte. Lo riporta il Wall Street Journal. Samantha Alario, Heather DiRocco, Alice Held, Carly Ann Goddard e Dale Scout hanno citato in giudizio il procuratore generale dello Stato, Austin Knudsen, sostenendo che il divieto è incostituzionale e viola il primo emendamento: quello che garantisce la libertà di pensiero, parole e stampa.
Il Montana non può vietare ai suoi cittadini di visualizzare o postare su TikTok più di quanto possa vietare il Journal sulla base dell’identità del suo proprietario o delle opinioni che trasmette”, si legge nell’appello. L’app di video brevi è di proprietà del gruppo cinese ByteDance e molti legislatori statunitensi ritengono che consenta a Pechino di spiare e manipolare gli utenti, cosa che la società nega. Per il governatore repubblicano Greg Gianforte, il bando dovrebbe “proteggere dal Partito comunista cinese i dati” dei residenti del Montana.
I firmatari della causa rispondono che lo Stato sta violando il diritto alla libertà di espressione e sta tentando di arrogarsi i poteri del Governo federale, che ha giurisdizione in materia di sicurezza nazionale. Secondo il documento del contenzioso, i querelanti hanno un numero considerevole di follower su TikTok e stanno guadagnando denaro dall’app. Il Montana è il primo stato americano a mettere al bando il social network e servirà da banco di prova per un possibile divieto nazionale, che gli eletti di Washington chiedono sempre più con forza. Il divieto sarà revocato se TikTok verrà nel frattempo acquisito da una società il cui paese di origine non è considerato uno stato avversario dagli Stati Uniti, specifica comunque il testo della legge. L’applicazione è già vietata da molte organizzazioni, dalle agenzie federali Usa alla Commissione europea.
Fonte Ansa.it