(ANSA) – ROMA, 22 MAG – La pandemia ha drasticamente
aumentato l’esposizione ai dispositivi elettronici nei bambini e
ragazzi, comportando un forte aumento dei disturbi del sonno,
che coinvolgono un bambino su tre. Emerge da uno studio condotto
su più di 1.000 tra bambini e adolescenti e coordinato
dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù insieme all’Università La
Sapienza e a Tor Vergata. I risultati sono stati pubblicati su
Sleep Medicine. Lo studio ha analizzato 1084 questionari
somministrati tra aprile e giugno 2021 a genitori di bambini e
adolescenti di età compresa tra i 2 e i 18 anni.
Lo studio ha rilevato che rispetto al periodo pre-pandemia
l’aumento del tempo trascorso davanti a uno schermo ha
riguardato il 68.7% dei bambini e dei ragazzi. Nello specifico
il tempo di esposizione è più che triplicato per motivi
scolastici (da poco meno di un’ora al giorno a tre ore e mezza)
e ha riguardato il 72% di bambini e ragazzi. Mentre per uso
ricreativo l’uso è quasi raddoppiato (da un’ora e trequarti a
tre ore) e ha riguardato il 49,7%. Considerando solo le ore
serali (dopo le 18) l’aumento del tempo di esposizione ai
dispositivi è stato osservato nel 30% del campione (325
bambini). Si è passati da appena il 13,7% di bambini e ragazzi
che trascorrevano più di due ore davanti agli schermi prima del
Covid al 29,1% (più del doppio). Lo studio ha mostrato poi un
aumento di oltre il 50% dei disturbi del sonno rispetto al
periodo pre-pandemia. Nel dettaglio, si è passati da 240 bambini
e adolescenti che mostravano già disturbi del sonno prima
dell’inizio della pandemia, ai 367 durante la pandemia: il 33,9%
di tutto il campione, praticamente un minore su tre.
“I dati hanno dimostrato una correlazione tra l’aumento
dell’uso di dispositivi elettronici durante il Covid e l’aumento
dei disturbi del sonno – spiega la dottoressa Romina Moavero
della neurologia dello sviluppo del Bambino Gesù – Ma è lo stile
di vita dei bambini e di ragazzi ad essere cambiato
profondamente. Ormai i dispositivi elettronici fanno parte della
loro vita, sia scolastica che sociale. Tutto questo non fa che
sottolineare l’importanza delle raccomandazioni di igiene del
sonno che devono essere sempre considerate la prima linea di
trattamento”. (ANSA).
Fonte Ansa.it