OpenAi aveva avvertito Microsoft all’inizio di quest’anno dei problemi che avrebbe avuto nell’integrare con troppa fretta ChatGpt nel suo motore di ricerca web, Bing. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo cui Microsoft avrebbe deciso comunque di andare avanti, facilitando le cosiddette “allucinazioni” del chatbot, risposte sbagliate e non coerenti fornite agli utenti. Il nuovo rapporto cita una serie di conflitti che ci sarebbero stati tra Microsoft e OpenAi, all’interno di una collaborazione ad oggi proficua, ma debole. Il Journal descrive l’accordo tra le due organizzazioni come una “relazione aperta” in cui Microsoft mantiene un’influenza significativa senza il controllo completo. Sebbene la partnership limiti i clienti con cui OpenAi può stringere collaborazioni, quest’ultima è ancora libera di rendere i propri modelli accessibili anche per la concorrenza del colosso americano.
E pare essere proprio questa possibilità a rendere la situazione precaria. Stando a quanto riferito, i dipendenti di Microsoft sono rimasti sorpresi dalla rapidità con cui OpenAi ha lanciato ChatGpt. La startup ha aperto il suo chatbot al pubblico lo scorso novembre, ma Microsoft, nonostante il coinvolgimento economico nell’iniziativa, è riuscita a integrare il modello nel motore di ricerca web, Bing, solo a febbraio di quest’anno. Da quel momento, l’app mobile di Bing è stata scaricata 750.000 volte, con un picco di 150.000 installazioni giornaliere, durante la prima settimana di disponibilità.
Fonte Ansa.it