Keith Jarrett, dopo due ictus “non sono più pianista”

(ANSA) – NEW YORK, 21 OTT – Keith Jarrett suona ancora nei
sogni, ma nella vita confronta un futuro senza piano. “Non so
cosa mi porterà il futuro. Quello che posso dire ora è che non
sono un pianista”, ha confessato al “New York Times” il
leggendario artista del “Concerto di Colonia” che nel 2018 ha
subito due ictus, uno di seguito all’altro, col risultato che la
sua apparizione a Carnegie Hall nel 2017 è stata probabilmente
l’ultima in una lunga carriera. Jarrett è uno dei pianisti jazz-new age più celebrati al
mondo. Quella sera a New York, poche settimane dopo
l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, aveva aperto il
concerto con un monologo indignato sullo stato della politica.
    Il pianista avrebbe dovuto apparire di nuovo alla Carnegie in
marzo, ma il concerto era stato cancellato per ragioni di salute
allora non specificate.
    Solo ora Jarrett ha rotto il silenzio, mentre la sua
etichetta discografica, ECM, sta per far uscire la registrazione
del “Concerto di Budapest” del 2016. Un ictus alla fine di
febbraio 2018, seguito da un altro a maggio. “Sono rimasto
paralizzato. Il mio lato sinistro è ancora parzialmente
paralizzato. Posso camminare con il bastone, ma c’e’ voluto
oltre un anno”. Ci sono voluti lunghi mesi di riabilitazione in una clinica.
    Dopo il rientro a casa lo scorso maggio, in piena pandemia e nei
giorni del suo 75esimo compleanno, Jarrett si è riaccostato al
pianoforte suonando contrappunti con la mano destra: “Fingevo di
essere Bach con una mano sola”. Più di recente, cercando di
suonare motivi bebop familiari, Jarrett ha scoperto di averli
dimenticati. Ora che non può più farlo come prima, il musicista
suona nei sogni, “ma non è come la vera vita”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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