(ANSA) – TEL AVIV, 20 GIU – Quattro israeliani sono rimasti
uccisi nell’attacco a colpi d’arma da fuoco avvenuto ad una
stazione di servizio di Eli, insediamento ebraico nei pressi di
Nablus, in Cisgiordania. Lo hanno riferito, citati dai media, i
medici secondo cui altre 4 persone sono state trasportate in
ospedale in differenti condizioni. L’esercito ha confermato che
i “terroristi hanno aperto il fuoco alla stazione di servizio”.
Il portavoce militare israeliano ha fatto sapere che “i
terroristi sono arrivati in auto ad una stazione di servizio
adiacente alla comunità di Eli e hanno aperto il fuoco contro i
civili. Quattro civili – ha aggiunto – sono stati dichiarati
morti e un certo numero di altri sono rimasti feriti. Un civile
nella zona ha neutralizzato uno dei terroristi, i soldati stanno
inseguendo ulteriori sospetti e blocchi sono stati istituiti
nella zona”. Successivamente, è stato individuato ed ucciso
dalle forze di sicurezza israeliane a Tubas, in Cisgiordania, il
secondo palestinese ritenuto responsabile dell’attacco. Lo ha
confermato lo Shin Bet aggiungendo che l’uomo era in un auto
rubata a Eli.
I media palestinesi hanno poi identificato il primo
attentatore ucciso da un civile israeliano subito dopo
l’attacco: si tratterebbe di Muhannad Faleh (26 anni) dell’area
di Nablus.
Hamas e la Jihad islamica hanno poi inneggiato all’attacco.
La Jihad – secondo i media israeliani – ha definito l’attacco
come “una naturale reazione all’escalation e ai crimini
dell’occupazione contro il popolo palestinese”. Secondo la
stessa fonte, Hamas ha parlato di “una rapida reazione ai
crimini dell’occupazione nel campo profughi di Jenin e ai raid
sulla Moschea di Al Aqsa” a Gerusalemme.
I media israeliani che riportano foto postate sui social –
hanno anche segnalato la distribuzione di dolciumi a Nablus
accompagnati da cartelli con su scritto ‘Sangue per sangue’.
(ANSA).
Fonte Ansa.it