(ANSA) – ROMA, 23 GIU – Il differimento dei trattamenti di
fine servizio che spettano ai dipendenti pubblici che terminano
l’impiego per raggiunti limiti di età o di servizio contrasta
con il principio costituzionale
della giusta retribuzione, di cui tali prestazioni costituiscono
una componente; principio che si sostanzia non solo nella
congruità dell’ammontare corrisposto, ma anche nella
tempestività della erogazione. Lo ha stabilito la Corte
costituzionale che rivolge un pressante invito al Parlamento a
rimuoverlo gradualmente.
Si tratta di un emolumento – si spiega – volto a sopperire
alle peculiari esigenze del lavoratore in una particolare e più
vulnerabile stagione della esistenza umana,
nota la Corte. E dunque spetta al legislatore, avuto riguardo
al rilevante impatto finanziario che il superamento del
differimento comporta, individuare i mezzi e le modalità di
attuazione di un intervento riformatore che tenga conto anche
degli impegni assunti nell’ambito della precedente
programmazione economico-finanziaria. (ANSA).
Fonte Ansa.it