Una settimana dedicata alla creatività e alle visioni del futuro che deve fare i conti con il recente passato e un futuro incerto. Pandemia e lockdown hanno tenuto sospesa l’immaginazione, l’hanno fermata e chiusa per tanti mesi nei pochi metri quadrati delle nostre abitazioni. E l’incertezza ancora si percepisce nell’aria e nelle parole.
Ma dove c’erano muri chiusi, c’erano anche finestre alle quali affacciarsi e vedere il mondo, con le quali cambiare prospettiva e ricominciare a immaginare. Come Leopardi si immaginava l’infinito oltre la siepe, così i visionari del Terzo millennio hanno continuato ad affacciarsi sul mondo e a immaginare ma tenendo conto di un nuovo punto di vista: la centralità dell’uomo.
Guardare fuori. A sostenere l’importanza di guardare da altre prospettive proprio uno degli ospiti del Talk Change your view, change your way. L’uomo al centro, organizzato da Audi il 2 ottobre presso Gallerie d’Italia, una location culturale che da sola parla di trasformazione e futuro a misura d’uomo: Michele De Lucchi, l’architetto che nelle sue ricerche sul tema dell’abitare e del rapporto tra Uomo, Natura e Tecnologia ha risposto ideando le «Earth Stations», nuovi modi di concepire gli edifici per rendere più fruibile la relazione tra gli uomini, la natura e la tecnologia. Lui stesso ha dischiarato di “aver ampliato, subito dopo il lockdown, le finestre del mio studio posizionando tutte le scrivanie in modo tale che i miei collaboratori potessero guardare fuori”. Un modo per guardare oltre il presente e trovare una soluzione.
Nuove soluzioni. È un po’ questo il file rouge che ha condotto anche gli altri ospiti eccellenti, l’architetto Stefano Boeri, la scrittrice Chiara Gamberale, il sindaco Beppe Sala e Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia, a raccontare quanto per alcuni le sfide possano essere viste come ostacoli insormontabili, mentre per altri siano opportunità per trovare nuove soluzioni. “Mentre mi trovavo isolata con mia figlia di due anni, ho avvertito la viva sensazione di far parte di una comunità” ha detto Chiara Gamberale raccontando il suo lockdown.
Ecco il tema della comunità uscire dai racconti di una scrittrice affermata, ma anche dalle parole di Fabrizio Longo che vede nello sviluppo tecnologico un modo per restituire un contributo positivo alle persone e alla società. La responsabilità nei confronti dell’uomo e quella verso il pianeta sono temi centrali di questa visione del futuro.
Il futuro è un’attitudine. Boeri, il creatore del bosco verticale, racconta di come la città vada ripensata in modo inedito, decentrando verso i quartieri, rendendoli autosufficienti. Insomma, il futuro è un’attitudine per Audi e i suoi ospiti. Un’attitudine da esercitare con responsabilità, limitando il proprio impatto sull’ambiente in ogni dove.
E non c’era momento migliore di questo per celebrare l’evoluzione di Audi che, a 40 anni dall’introduzione della trazione quattro, entra nella trazione quattro elettrica, ossia il torque vectoring elettrico, che ripartisce la coppia tra le ruote posteriori. Questa la novità del debutto nazionale di Audi e-tron S e Audi e-tron S Sportback, le prime auto elettriche al mondo realizzate in serie con tre motori full-electric a zero emissioni.
Questo il futuro responsabile che Audi ci ha anticipato. Ora sta anche a noi viverlo.
I contenuti di questo articolo sono stati prodotti integralmente da Audi
Fonte Focus.it