(ANSA) – MILANO, 04 LUG – Ci sono anche Tom Morello e Zack de
la Rocha, famosi con i Rage Against the Machine, tra gli oltre
100 artisti che si oppongono all’utilizzo delle tecnologie di
riconoscimento facciale durante i concerti. Uno strumento che,
soprattutto negli Stati Uniti, si sta diffondendo, non solo come
sistema di controllo delle folle ma anche per passare i tornelli
in modalità ‘paperless’, associando il proprio volto
all’acquisto del biglietto, e per comprare merchandising, cibo e
bevande, con un addebito diretto sul proprio conto, evitando di
portare con sé soldi o carte di pagamento. Un’innovazione che ha
però suscitato molti timori. Ad avviare la protesta, che invita
gli artisti a boicottare i concerti, è il gruppo di difesa dei
diritti digitali Fight for the Future, che chiede il divieto
della tecnologia di scansione del volto in tutti gli eventi dal
vivo. Gli artisti che hanno firmato l’impegno includono Boots
Riley, Wheatus , Anti-Flag , Downtown Boys e molti altri. Come
risposta, gli organizzatori di location tra cui House of Yes,
Lyric Hyperion e Black Cat, si sono impegnati a non utilizzare
la tecnologia per i loro spettacoli.
In una dichiarazione ufficiale, Leila Nashashibi, attivista
di Fight for the Future, ha scritto: “Le aziende tecnologiche
stanno proponendo l’uso di strumenti di dati biometrici come ‘innovativi’ e utili per aumentare l’efficienza e la sicurezza.
Non solo è falso, è anche moralmente ingiusto. Per cominciare,
questa tecnologia è così imprecisa che in realtà crea più danni
e problemi di quanti ne risolva, attraverso l’errata
identificazione e altri difetti tecnici. Ancora più spaventoso,
però, è un mondo in cui il sistema funzioni perfettamente al
100%, in altre parole, uno scenario in cui la privacy è
inesistente, dove siamo identificati, osservati e sorvegliati
ovunque andiamo”. La campagna è iniziata a seguito della
conferma che il Madison Square Garden, l’impianto sportivo di
Manhattan, stava usando il riconoscimento del volto per
identificare gli avvocati presenti agli eventi e accompagnarli
all’uscita, se associati ad una causa in corso contro la società
Madison Square Garden Entertainment. (ANSA).
Fonte Ansa.it