(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 07 LUG – La Guardia di finanza ha
arrestato in Libano il latitante Bartolo Bruzzaniti, di 46 anni,
originario di Locri (Reggio Calabria), considerato tra i più
importanti narcotrafficanti a livello internazionale. Bruzzaniti
era ricercato da quattro Procure, quelle di Reggio Calabria,
Milano, Genova e Napoli, sotto il coordinamento della Procura
nazionale antimafia e antiterrorismo. Dal mese di ottobre del
2022, in particolare, si era sottratto all’arresto nell’ambito
dell’operazione “Levante” coordinata dalla Dda di Reggio
Calabria che aveva coinvolto, complessivamente, 36 persone.
L’arresto di Bruzzaniti è stato fatto dai finanzieri del Comando
provinciale di Reggio Calabria, con il coordinamento della Dda
reggina, diretta da Giovanni Bombardieri, “a conclusione – é
detto in una nota stampa – di articolate indagini di polizia
giudiziaria svolte con il supporto delle più importanti
Istituzioni ed Agenzie europee ed internazionali impegnate nel
contrasto dei crimini transnazionali, nell’ambito del progetto
I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta)”.
Bruzzaniti é stato rintracciato, grazie al complesso apparato
investigativo predisposto a livello internazionale per la sua
cattura, in un ristorante di Jounieh.
Nel corso delle indagini che hanno portato all’operazione “Levante”, condotte dal Gico del Nucleo di polizia economico
finanziaria di Reggio Calabria, sono state sequestrate oltre 4
tonnellate di cocaina, per un valore stimato di 800 milioni di
euro. Bruzzaniti sarebbe responsabile della progettazione e
dell’esecuzione di un vasto traffico di sostanze stupefacenti,
dal Sudamerica alla Calabria, consistente in importazioni
periodiche di oltre 2 tonnellate ciascuna.
Nell’operazione “Levante” è stato coinvolto anche il fratello
di Bruzzaniti, Antonio, in un primo tempo irreperibile pure lui
e successivamente arrestato dal Gico di Reggio Calabria al
rientro dalla Costa d’Avorio, il Paese in cui si era stabilito.
Bartolo Bruzzaniti è l’ultimo dei 76 esponenti della
criminalità organizzata, tra cui 35 latitanti, che in tre anni
il progetto “I-CAN” ha consentito di arrestare in tutto il
mondo. (ANSA).
Fonte Ansa.it