La prime tre procedure di
Rottamazione e il Saldo e Stralcio realizzate tra il 2016 e il
2018 hanno consentito di ridurre di soli 30,4 miliardi il
magazzino fiscale del ‘non riscosso’, con un impatto inferiore
al 3% sulla montagna da 1.153 miliardi di crediti che il fisco
non riesce a recuperare. E’ quanto emerge dalle tabelle
consegnate in Parlamento dall’Agenzia delle Entrate in
riferimento alle ultime regolarizzazioni e al ‘magazzino ruoli’,
nel quale solo 114 miliardi risultano incassabili. Il resto è
relativo a soggetti falliti, nullatenenti, ditte chiuse ma
soprattutto a contribuenti pignorati ma senza risultato.
Le elaborazioni delle Entrate mostrano che dei 1.153 miliardi
da incassare circa la metà (515 miliardi) è relativa a
contribuenti, cittadini e imprese sui quali si è tentata la
riscossione anche con procedure di pignoramento, ipoteca o fermo
amministrativo. Ma senza riuscire ad incassare gli importi.
La fenomenologia dei contribuenti che riesce a sfuggire al
dovuto è ricca di esempi. Ci sono 157 miliardi relativi a
soggetti falliti; 168 miliardi a contribuenti deceduti o ditte
cessate perché magari chiuse rapidamente proprio per evitare
sanzioni; 137 miliardi dovuti da soggetti nullatenenti, sui
quali era impossibile procedere con procedure di pignoramento. A
questi si aggiungono 38 miliardi di ‘carichi’ (richieste)
sospese e 24 miliardi di rate in scadenza su dilazioni non
revocate ma anche non versate.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Fonte Ansa.it