Affitti più cari. In media, a livello
nazionale, per un appartamento di 100 metri quadri in una città
capoluogo di provincia il canone si attesta, nel secondo
semestre del 2022, a 570 euro mensili (6.840 euro annui), in
aumento del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2021, che
equivale ad un esborso di 240 euro medi annui in più. La spesa
incide mediamente per il 21,1% sul budget familiare. E nelle
grandi città il costo sale fino a raggiungere punte di oltre
1.500 euro al mese come a Milano (in testa alla classifica con
1.570 euro mensili, +15,4%), e a Roma (1.530 euro, +7,7%),
seguite a distanza da Venezia (1.080 euro) che resta su valori
stazionari.
E’ quanto emerge dal rapporto Uil sui costi delle locazioni
curato dal Servizio Lavoro, coesione e territorio della Uil,
diretto dalla segretaria confederale, Ivana Veronese.
All’opposto, la città dove il canone d’affitto è più basso è
Caltanissetta, con 220 euro al mese in media (stabile rispetto
allo stesso periodo dell’anno prima).
A Milano il canone di affitto incide per il 58,1% sul budget
familiare; a Roma per il 56,7%; a Venezia per il 40%. Nel
complesso, secondo il rapporto, in un anno (dal secondo semestre
2021 al secondo semestre 2022) si sono registrati aumenti in 56
città con punte oltre il 100% in due: Varese (+153%) e Verona
(+103%).
“Oltre al tema dei costi dell’abitare, si pone anche la
necessità di adeguare i salari e le pensioni al costo reale
della vita”, commenta Veronese.
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Fonte Ansa.it