La vita di Mattia con cinque microchip sottopelle

Registrare dati sanitari, la carta
d’identità, condividere il proprio profilo LinkedIn o
addirittura pagare la spesa. Tutto attraverso dei microchip
impiantati sottopelle. Mattia Coffetti, 35enne di Rodengo
Saiano, piccolo Comune nel Bresciano, è il primo italiano a
farsi installare cinque microchip sottocutanei sfruttando le
potenzialità della tecnologia direttamente sul proprio corpo.
    Curiosando su internet si è appassionato ad argomenti come il
biohacking e si è avvicinato al Transumanesimo, che sostiene
l’uso delle scoperte tecnologiche per aumentare le capacità
fisiche e cognitive: “C’erano già dei gruppi – spiega – che
iniziavano a creare microchip inseribili sotto pelle con diverse
funzionalità”.
    Oggi si possono acquistare direttamente sul web a prezzi
contenuti, che vanno dagli 80 ai 200 euro, e vengono impiantati
in appositi centri autorizzati. “Preso dalla smania di diventare
un pioniere – prosegue Mattia – ho deciso di provarli e
acquistare cinque chip”.
    Due sono più che altro “dei giocattoli”, ossia un magnete –
utile per esempio a non perdere le viti quando si lavora – e un
led che si illumina se avvicinato a una sorgente elettrica.
    Con un terzo chip Mattia riesce ad aprire porte o serrande ma
può anche registrare, per una rapida condivisione, i propri dati
anagrafici, lavorativi o sanitari.
    Un altro dispositivo può essere utilizzato per
l’autentificazione dei dati bancari mentre con l’ultimo
microchip il 35enne riesce a eseguire pagamenti come se avesse
una carta di credito sottopelle. Una volta alla cassa, gli basta
avvicinare il chip a qualsiasi lettore per eseguire la
transazione: “Un primo passo per uscire di casa senza contanti e
carte di credito”.
   

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Fonte Ansa.it

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