(di Paolo Biamonte) Poco meno di due anni fa, con un post
su Instagram, Julio Iglesias smentiva le voci allarmanti sulle
sue condizioni di salute.
Sabato prossimo, 23 settembre, uno dei cantanti latini di
maggior successo della storia, si parla di più di 350 milioni di
copie vendute, compirà 80 anni, ma le voci su un suo declino
psicofisico non si sono spente: sicuramente si fanno sentire con
maggior forza le conseguenze del terribile incidente d’auto in
cui fu coinvolto a vent’anni che lo costrinse non solo ad
abbandonare una promettente carriera di portiere di calcio ma
anche a sottoporsi a una lunga quanto durissima riabilitazione
motoria per scongiurare il pericolo di non poter più camminare.
E proprio in quegli interminabili giorni ha cominciato a
scrivere i testi delle canzoni, mettendo i primi semi di una
straordinaria carriera che lo ha reso famoso in tutto il mondo
assicurandogli un posto d’onore tra i Paperoni dello show
business, non per niente il suo nome fa parte della lista degli
intestatari di società offshore pubblicata dai Panama Papers.
Stando ai rumours quello che è stato uno degli uomini più
desiderati, un paradigma della bellezza latina al maschile,
avrebbe problemi a ricordare anche le sue canzoni.
Nato a Madrid, Julio Iglesias lasciato il calcio, ha studiato
inglese a Cambridge primo segno di una predisposizione rara
nell’apprendere le lingue e nell’organizzare la sua carriera in
modo scientifico: ha inciso in tedesco, inglese, francese,
italiano, portoghese, spagnolo, giapponese e perfino in tagalog,
che è un idioma parlato nelle Filippine.
Con l’Italia ha sempre avuto un legame speciale, ha pubblicato
diversi album, a cominciare da ‘Sono un pirata, sono un
signore’, dove ci sono ‘Pensami’ e ‘Abbracciami’ ma il suo più
grande successo nel nostro Paese rimane ‘Se mi lasci non vale’
scritta da Luciano Rossi e Gianni Belfiore.
Il suo è un repertorio super melodico, immerso in sonorità e
arrangiamenti rètro sempre pericolosamente vicini al kitsch che
fanno da cornice ai testi che raccontano le sofferenze d’amore,
la vita intesa come un drammone senza particolari in cronaca.
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Fonte Ansa.it