Correzioni sulle pensioni, rischio fuga dal pubblico

La manovra è blindata. Ma forse non
del tutto. La norma che taglia le pensioni di medici e statali,
con il suo carico di proteste, è tornata sul tavolo del governo
che non esclude un possibile intervento. Non c’è infatti solo da
arginare la rabbia dei medici, che non arretrano sullo sciopero.
    Ma c’è anche da valutare se sussista un profilo di
incostituzionalità. Oltre al timore che la misura possa
innescare una fuga dei dipendenti pubblici, con possibili
contraccolpi non solo in corsia, ma anche per le pratiche del
Pnrr aperte negli enti locali. Sul dossier è stato deciso un supplemento di indagine. “Si
sta lavorando e sono in corso verifiche ulteriori, per trovare
possibili soluzioni nell’ottica di un intervento complessivo”,
fa sapere il ministro dei rapporti con il Parlamento Luca
Ciriani in question time. “C’è tutta l’intenzione e l’interesse
a cercare di rivedere la norma”, rassicura anche il ministro
della Salute Orazio Schillaci in costante contatto con la
ministra del lavoro Elvira Calderone. Il sottosegretario Claudio
Durigon, evidenziando come dietro tutto ci sia “un’incongruità
che rischia di essere incostituzionale”, si spinge oltre: il
governo, dice, sta lavorando perché la norma venga “espunta
dalla manovra”. Il contesto macroeconomico e le sfide del
prossimo futuro intanto sono state al centro del primo faccia a
faccia tra la premier Giorgia Meloni e il nuovo governatore
della Banca d’Italia, Fabio Panetta. Il nuovo inquilino di via
Nazionale si è insediato la scorsa settimana ma l’incontro è
stato rinviato ad oggi per motivi di agenda (la premier era a
Londra per il vertice sull’Intelligenza artificiale). Non si
sarebbe trattato semplicemente di un saluto istituzionale, ma di
un primo confronto su parecchi temi, per porre le basi per una
stagione di scambio e collaborazione.
   

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Fonte Ansa.it

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