(ANSA) – ROMA, 02 NOV – Negli ultimi mesi della campagna
elettorale americana, Facebook è stata più indulgente nel
sanzionare le fake news pubblicate reiteratamente dai
sostenitori di Donald Trump, applicando in modo più blando le
proprie regole per il timore di essere accusata di pregiudizi
contro i conservatori. Lo scrive il Washington Post citando
documenti interni, le testimonianze di dipendenti ed ex
dipendenti di Facebook, e un’analisi di post e inserzioni sul
social.
Dai comitati di azione politica (Pac) a sostegno di Trump, al
figlio maggiore del presidente Usa, la pubblicazione di fake
news è stata poco sanzionata, si legge nell’articolo. “In alcuni
casi, i loro account sono stati protetti da un’applicazione più
severa delle regole, a causa della preoccupazione per la
percezione di pregiudizi anti-conservatori”, scrive il
quotidiano citando dipendenti attuali ed ex di Facebook, secondo
cui questo “trattamento preferenziale ha minato gli sforzi di
Facebook per arginare la disinformazione”.
Ad essere coinvolto sarebbe anche l’account Instagram di
Donald Trump Jr. Facebook – è l’accusa di due ex dipendenti –
avrebbe evitato di sanzionare un post su Instagram del figlio
del presidente. Sanzione che lo avrebbe reso un recidivo
soggetto a pesanti penalizzazioni dell’account. (ANSA).
Fonte Ansa.it