Le ceneri di un defunto
possono essere deposte in “un luogo sacro” anche comune, come
accade per gli ossari. L’importante è che si indichi per
ciascuno “i dati anagrafici per non disperdere la memoria”.
Inoltre, “posto che venga escluso ogni tipo di equivoco
panteista, naturalista o nichilista” l’autorità ecclesiastica “può prendere in considerazione e valutare la richiesta da parte
di una famiglia di conservare debitamente una minima parte delle
ceneri di un loro congiunto in un luogo significativo per la
storia del defunto”. Lo afferma il Dicastero per la Dottrina
della Fede in un documento controfirmato dal Papa.
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