La potenza dell’eruzione vulcanica
in Islanda, a sud della capitale Rejkyavik, iniziata ieri sera è
diminuita: l’attività dei getti, la turbolenza e la sismicità
sono calate, secondo le stime dell’Unità di ricerca
vulcanologica dell’Università dell’Islanda. Intanto permane
l’emergenza dichiarata dalla protezione civile e tutte le strade
per Grindavík rimarranno chiuse per i prossimi giorni. Magnús
Tumi GuÑmundsson, geoscienziato, che questa mattina ha sorvolato
i luoghi dell’eruzione afferma che non sorprende che l’entità
dell’eruzione sia diminuita: “Ma la lava è ancora molto attiva,
la frattura che si è aperta é lunga quattro chilometri”.
Nonostante i timori che l’emissione di fumo e ecenere in quota
potesse creare problemi al traffico aereo civile, come era
successo negli anni scorsi in seguito all’eruzione di un altro
vulcano, l’aeroporto internazionale di Rejkyavik è rimasto
aperto. “Speriamo per il meglio, ma è chiaro che si tratta di
un’eruzione considerevole”, ha scritto su Facebook il primo
ministro Katrin Jakobsdottir. “Ora aspettiamo di vedere cosa
hanno in serbo le forze della natura”, ha scritto su X il
presidente Gudni Thorlacius Johannesson.
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Fonte Ansa.it