Continua a peggiorare a dicembre lo
stato di salute del settore manifatturiero italiano, con una
sostenuta ma più leggera contrazione della produzione e dei
nuovi ordini. Conseguentemente alle deboli condizioni della
domanda, le aziende hanno ridotto le loro giacenze al tasso
record più veloce già raggiunto solo un’altra volta da dicembre
2011. I prezzi di acquisto hanno continuato a calare ma quelli
di vendita si sono ridotti solo marginalmente. In questo
scenario, descritto così dagli analisti di S&P, l’Indice Pmi
(Purchasing Managers’ Index) sul settore manifatturiero
Italiano, ha registrato a dicembre 45.3, in salita da 44.4 di
novembre, segnalando la nona contrazione mensile consecutiva.
“La forte contrazione del mese finale del 2023 è stata
maggiormente attribuita al calo della produzione e dei nuovi
ordini, che in entrambi i casi è stato il nono consecutivo su
base mensile. Le aziende hanno collegato il notevole
abbassamento dei nuovi ordini all’attuale debolezza della
domanda nazionale e di quella estera. Detto ciò, il tasso di
declino registrato è stato il minimo in tre mesi” spiega una
nota.
“Il settore manifatturiero italiano conclude l’anno con un
debole trimestre. Malgrado il leggero aumento di dicembre a
45.3, l’indice Pmi non riesce a trasmettere nessun segnale di
speranza, segnando un declino delle condizioni operative dal
mese precedente” commenta Tariq Kamal Chaudhry, economista della
Hamburg Commercial Bank. “Il settore manifatturiero in Italia
sta attraversando un momento difficile e le previsioni sono un
po’ deludenti. Gli ordini, sia quelli nazionali che quelli
esteri sono in caduta libera. Anche se le previsioni sono in
leggera crescita rispetto al mese scorso, non sta andando alla
grande se consideriamo il quadro generale a lungo termine. Al
Consiglio Direttivo di dicembre, la BCE ha segnalato che i tassi
di interesse probabilmente rimarranno più alti ancora a lungo e,
dal punto di vista del settore manifatturiero, gli alti tassi di
interesse hanno un impatto particolarmente negativo”.
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Fonte Ansa.it