Violenze tribali in
Papua-Nuova Guinea hanno provocato almeno 64 morti. Lo afferma
la polizia locale. La strage sarebbe avvenuta in seguito a
un’imboscata nella provincia di Enga, nella remota regione delle
Terre alte dell’isola-nazione del Pacifico meridionale. Il
massacro segnala una grave escalation nella violenza tribale in
corso nella zona.
Le ultime violenze sono avvenute vicino alla città di Wabag, 600
chilometri a nordovest della capitale Port Moresby. Si pensa che
l’incidente sia collegato a un conflitto tra i membri delle
tribù Sikin e Kaekin. La polizia ha ricevuto video e foto che
sembrano provenire dalla scena: mostrano corpi spogliati e
insanguinati che giacciono sul ciglio della strada e ammucchiati
sul retro di un camion a pianale. I clan della regione delle
Terre alte si sono combattuti per secoli in Papua Nuova Guinea,
ma l’afflusso di armi automatiche ha reso gli scontri ancora più
mortali e ha intensificato il ciclo di violenza. Il governo ha
tentato la repressione, la mediazione, le amnistie e una serie
di altre strategie per controllare le violenze ma con scarso
successo. L’esercito ha dispiegato circa 100 soldati nell’area,
ma il loro impatto è stato limitato e i servizi di sicurezza
rimangono in inferiorità numerica e senza armi. Gli omicidi
spesso avvengono in comunità remote, con i membri dei clan che
lanciano incursioni o imboscate per vendicare attacchi
precedenti. I civili, comprese donne incinte e bambini, sono
stati presi di mira in passato. Gli omicidi sono spesso
estremamente violenti, con vittime uccise a colpi di machete,
bruciate, mutilate o torturate. La polizia lamenta di non avere
le risorse per svolgere il lavoro, con gli agenti così mal
pagati che alcune delle armi che finiscono nelle mani dei membri
della tribù provengono dalle forze di polizia. Lunedì gli
oppositori del governo del primo ministro James Marape hanno
chiesto il dispiegamento di più poliziotti e le dimissioni del
commissario della forza. La popolazione della Papua Nuova Guinea
è più che raddoppiata dal 1980, mettendo a dura prova il
territorio e le risorse e approfondendo le rivalità tribali.
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Fonte Ansa.it