Dopo l’influenza stagionale ‘invernale’, dovuta principalmente al virus influenzale di tipo
A, sono in aumento in queste ultime settimane i casi di
influenza dovuti ad un altro tipo di virus, quello B: “Questa
sindrome influenzale colpisce soprattutto i bambini ed il picco
è atteso tra marzo e aprile”, afferma all’ANSA la presidente
della Società italiana di pediatria (Sip) Anannamaria Staiano,
la quale invita ad evitare “allarmismi” rassicurando le
famiglie.
“Dopo l’influenza A, attendiamo ora un nuovo picco di casi
nell’arco dei prossimi due mesi dovuto al virus influenzale di
tipo B. Si tratta – spiega la presidente dei pediatri – di un
virus influenzale molto simile a quello di tipo A che
conosciamo, dunque non c’è alcun allarme”. Inoltre, chiarisce, “la contagiosità di tale virus è minore rispetto al tipo A,
dunque non ci attendiamo i milioni di casi già registrati col
virus A che ha fatto segnare il picco tra dicembre e gennaio.
Attualmente però i casi di influenza sono principalmente dovuti
proprio al virus di tipo B”. Quanto ai sintomi, “sono
sovrapponibili a quelli noti per l’influenza: febbre, sintomi
respiratori, dolori muscolari ma le complicanze – aggiunge
Staiano – sono molto rare e la durata della sintomatologia è di
circa una settimana”.
Staiano ricorda inoltre che il virus influenzale B è coperto
dalla vaccinazione antinfluenzale quadrivalente, somministrata
con la campagna vaccinale dallo scorso ottobre: “Questa
vaccinazione copre infatti due ceppi del virus influenzale di
tipo A e due ceppi del tipo B”. Dunque, coloro che sono
vaccinati hanno una copertura anche per l’influenza B,
ribattezzata come l’influenza ‘primaverile’.
Rispetto ai comportamenti da adottare, la pediatra consiglia
l’utilizzo di antipiretici e farmaci antinfiammatori ed un
periodo di riposo. Invece, conclude, “non vanno assolutamente
utilizzati gli antibiotici, efficaci contro le infezioni
batteriche ma non contro quelle causate da virus”.
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Fonte Ansa.it