Crescono i timori tra i diplomatici
negli Stati Uniti e in Europa che il programma nucleare
iraniano, in gran parte non monitorato, e la destabilizzazione
causata dal conflitto di Gaza stiano rafforzando le fazioni
iraniane che sostengono lo sviluppo di armi nucleari. Lo
riferisce il Guardian.
Nella riunione trimestrale della scorsa settimana del
consiglio di amministrazione dell’ispettorato nucleare,
dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), degli
Stati Uniti e dei suoi partner europei sono stati lanciati
avvertimenti allarmanti sulla minaccia rappresentata dalla
mancanza di cooperazione dell’Iran sul suo programma nucleare.
Il direttore dell’Aiea, Rafael Grossi, ha addirittura ammesso
che l’ispettorato ha perso “la continuità delle conoscenze sulla
produzione e sullo stock di centrifughe, rotori, acqua pesante e
concentrato di minerale di uranio” in Iran.
Anche l’inviato russo presso l’Aiea, Mikhail Ulyanov, ha
avvertito che la situazione è “piena di pericolo e rischia di
sfuggire al controllo”, anche se ha attribuito in gran parte la
colpa all’uscita degli Stati Uniti dall’accordo nucleare del
2015.
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Fonte Ansa.it