“Quarantasei anni fa le Brigate rosse
rapivano Aldo Moro, trucidando cinque uomini della scorta. Nel
ricordo commosso di questi Servitori dello Stato, è doveroso
ribadire la necessità di difendere sempre le libertà e la
democrazia contro ogni forma di terrorismo e violenza politica.
È gravissimo che, ancora oggi e perfino nelle università, ci sia
qualcuno che strizza l’occhio ai brigatisti”. Lo ha affermato il
vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini,
nell’anniversario della strage di via Fani.
“Una delle pagine più buie della nostra Repubblica”, la
definisce il presidente del Senato Ignazio La Russa: “Quel
giorno l’attacco allo Stato, alla nostra democrazia, toccò il
punto più alto. È nostro dovere non dimenticare, è nostro
compito tramandare il dolore che il terrorismo e gli Anni di
Piombo provocarono ma anche la forza con la quale la nostra
Nazione seppe reagire”. “Una preghiera per le vittime di quella
strage, che colpì al cuore il nostro Paese, lasciando cicatrici
profonde nella nostra storia”, afferma sui social il presidente
della Camera, Lorenzo Fontana.
Ricordando quegli omicidi delle Brigate rosse, la
vicepresidente della Camera Anna Ascani, deputata del Pd,
sottolinea che “la follia sanguinaria terrorista scriveva una
delle pagine più tragiche della storia repubblicana”. La
vicepresidente del Senato Licia Ronzulli, di FI, rimarca che “la
guerra al terrorismo, ad ogni genere di terrorismo, può essere
sanguinosa ma va combattuta quotidianamente con forza e
coraggio, senza equivoci, per far prevalere le ragioni della
libertà e della democrazia”.
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Fonte Ansa.it