Non sarà la prova di un fuggi-fuggi
generale, come quello che si verificherebbe nel caso di un
terremoto molto forte, ma un test che riguarderà solo i “posti
di comando”, vale a dire le strutture comunali e regionali che
devono adottare le procedure previste in caso di “inasprimento”
del bradisismo ai Campi Flegrei. Per questo l’esercitazione di
Protezione civile in programma domani non riguarderà la
popolazione e non sarà particolarmente scenografica: l’unico
effetto visibile sarà l’evacuazione parziale di quattro scuole,
l’istituto Madonna Assunta nel quartiere napoletano di Bagnoli,
l’istituto Paolo di Tarso a Bacoli e le scuole San Giuseppe e
Giacinto Diano a Pozzuoli. Il personale scolastico e gruppi
selezionati di studenti saranno portati nel punto di raccolta
previsto nei piani di emergenza degli istituti e, una volta
completate le simulazioni delle verifiche tecniche e le
valutazioni dell’eventuale danno agli edifici, riprenderanno le
normali attività.
Tutto ciò, mentre lo sciame sismico che ormai da molto tempo
non fa dormire sonni tranquilli agli abitanti dell’area flegrea,
continua. Più di dieci scosse si sono registrate in mattinata,
di cui quattro nello stesso minuto, alle 8.46. La più forte di
magnitudo 2.1. Per la gente solo un po’ di paura, nessun danno
viene segnalato. Ma è chiaro che in questo contesto,
l’esercitazione di domani è più che opportuna.
L’obiettivo è testare le procedure introdotte dal Piano
bradisismico: in particolare, saranno messe alla prova le
strategie previste per gli scenari 1 e 2, che sono quelli in cui
la sismicità produce danneggiamenti “limitati e localizzati”,
nel primo caso, e “più severi e in porzioni più ampie di
territorio”, nel secondo. Le strutture chiamate in causa sono i
Comuni di Napoli, Bacoli, Pozzuoli, Quarto, Marano, Monte di
Procida e Giugliano in Campania, la Prefettura di Napoli, la
Regione Campania, la Città Metropolitana di Napoli, l’Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Vesuviano e
il Dipartimento di Protezione Civile. In particolare, la Regione
Campania allestirà la Sala Operativa (Soru) e la Sala Emercom,
per il coordinamento e il raccordo con i Coc (Centri operativi
comunali), mentre i Comuni dovranno attivarsi per far fronte a
una serie di incombenze: dall’assistenza alla popolazione al
censimento del danno, dalle comunicazioni all’impiego del
volontariato, alla logistica.
A questa esercitazione ne seguirà un’altra, il 30 e 31
maggio, quando verrà invece testato lo scenario 3, quello in cui
si assume che le deformazioni del suolo subiscano un incremento
nel sollevamento. Ad ottobre, poi, è programmata una terza e più
ampia esercitazione per mettere alla prova la risposta operativa
in caso di rischio vulcanico nell’ambito del Piano nazionale
Campi Flegrei, già sperimentato nel 2019 e poi aggiornato.
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Fonte Ansa.it