Grillo, limite del doppio mandato è fondativo del M5s

La regola del doppio mandato? “E’
comprensibile che chi oggi si trova al secondo mandato vorrebbe
eliminarla. D’altronde l’istinto di sopravvivenza proviene dalla
nostra natura animale, ed è insopprimibile. Ma lo scopo di ogni
regola, in fondo, è di arginare i nostri istinti animali
nell’interesse comune. Il limite alla durata dei mandati è non
solo un principio fondativo del movimento, ma è anche un
presidio di democrazia fin dai tempi dell’antica Atene. Come ho
detto più volte, dovrebbe diventare una legge costituzionale,
quantomeno per le cariche più importanti”. Così il fondatore M5s
Beppe Grillo sul suo blog in una autointervista.
    Con il limite del doppio mandato – domanda Grillo a sè stesso
– non c’è il rischio che si disperdano competenze acquisite nel
corso degli anni? “Avevo proposto un’idea di ‘staffetta’ in cui
gli ‘uscenti’ avrebbero percepito un compenso finanziato dagli ‘entranti’ per assicurare il passaggio di consegne e trasferire
loro le competenze acquisite”. “Senza contare – insiste – che il
parlamento dovrebbe innanzitutto interpretare la volontà dei
cittadini, che è molto più difficile intercettare quando i
parlamentari si rinchiudono nel palazzo per anni. Per tradurre
la volontà dei cittadini in legge ci vorrebbero semmai uffici
legislativi con professionisti bravi e competenti e non
cortigiani senza arte né parte. Il lavoro di un parlamentare
dovrebbe essere un altro, vale a dire captare e comprendere le
esigenze dei cittadini per tradurle in indirizzo politico, che a
sua volta dovrebbe essere tradotto in legge da uffici
legislativi capaci e competenti. Tant’è vero che avevamo
proposto di cambiare il titolo dei parlamentari da onorevoli a
cittadini portavoce”, conclude.
   

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Fonte Ansa.it

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