Call of Duty: Black Ops Cold War, recensione e gameplay

Con Call of Duty: Black Ops Cold War si fa un salto nel passato, fino a Ronald Reagan e la Guerra Fredda. Dopo 17 anni di storia di questa saga praticamente infinita, l’ultimo capitolo in ordine temporale prende leggermente le distanze dai suoi predecessori, mantenendo inalterate le caratteristiche di base ma mettendo a punto alcune interessanti variazioni sul tema che permettono di trovare aspetti godibili in questo quinto capitolo della serie Black Ops. Il gioco si articola in tre diverse modalità, singola, multiplayer e zombie. Ciò significa che ci si può davvero aspettare di tutto da questo episodio, da un salto negli anni ’80 fino agli scontri mozzafiato, senza dimenticare i non morti pronti a fare del proprio personaggio e dei nostri compagni un sol boccone.

Call of Duty: Black Ops Cold War, modalità single player

Entrando nel dettaglio, la modalità single player è la prima che il giocatore incontra tra le scelte disponibili, mettendo a disposizione una commistione di fatti realmente accaduti e azione tipica alla Call of Duty.

Qualche novità di sicuro interesse spicca tra le evoluzioni della campagna da singolo, tra uno scontro e l’altro tipico di questo gioco. La storia parte dal 1981, quando tre agenti della CIA si ritrovano a dover inseguire alcuni nomi di spicco della crisi degli ostaggi in Iran. Alla notizia di un agente sovietico, Perseus, pronto a colpire l’Occidente, il Presidente Reagan dà il via libera alle azioni clandestine per fermarlo.

Molte sono le ambientazioni della campagna, a partire da Berlino Est, Turchia, Vietnam e addirittura dalla Lubjanka, nota sede del KGB di memoria sovietica. Con molteplici finali, decisi in base alle differenti strade intraprese durante tutto l’arco temporale della storia, ogni gamer potrà sperimentare le diverse sfumature del gioco per un’esperienza completamente unica. A influenzare il finale, inoltre, c’è anche un ulteriore fattore, incarnato dalla creazione del personaggio giocabile.

Call of Duty: Black Ops Cold War, nome in codice Bell

Call of Duty: Black Ops Cold WarCon il nome in codice “Bell“, il protagonista è al centro di un completo processo di personalizzazione da parte del giocatore secondo alcuni importanti aspetti. Infatti, oltre all’aspetto fisico che prevede la scelta del sesso, del colore della pelle e del background etnico, è possibile declinare questo protagonista secondo differenti tratti della personalità e non solo, in modo tale da affrontare ogni volta differenti sfide e altrettanti esiti di gioco.

Con la campagna, Call of Duty: Black Ops Cold War cambia pelle in maniera neanche troppo velata, spostandosi dall’azione verso una storia di spionaggio, con scelte da effettuare e misteri da risolvere. Con un giro intorno al mondo, da una location all’altra, questa particolare struttura del gioco consente di esplorare luoghi e ambientazioni diverse, senza limitarsi a imbracciare un’arma e a sparare.

Call of Duty: Black Ops Cold War, modalità multiplayer

Call of Duty: Black Ops Cold WarCompletamente diversa dalla precedente, la modalità multiplayer torna sui passi delle precedenti edizioni di Call of Duty con una maggiore azione e un coinvolgimento differente, più legato all’idea dello sparatutto tradizionale anche grazie all’impegno del team del sonoro, capace di regalare spari ed esplosioni di primo livello.

Con tantissime opzioni tra cui scegliere, a farla da padrone sono le armi, customizzabili e precise nei più minimi dettagli per diventare ancora di più un’estensione del corpo dei giocatori.

Call of Duty: Black Ops Cold War, tante modalità per tanti giocatori

Call of Duty: Black Ops Cold WarTra le armi combinate della modalità Combined Arms e gli equipaggiamenti per i veicoli, decisamente sopra la media e in grado di soddisfare i palati che prediligono imbracciare l’arma e partire nella missione della propria vita, le alternative di gioco sono tantissime. È un piacere correre sulle mappe di gioco che, anche se non sempre perfette, consentono di spendere molte ore in campo in compagnia dei propri amici.

Tra le modalità più interessanti c’è senza dubbio la Fireteams, caratterizzata da un grande numero di giocatori massimo e alcune interessanti caratteristiche che fanno ritorno anche in questo episodio della serie. Simile alla battle royale di Warzone, Fireteams consente a 40 partecipanti, suddivisi in squadre da quattro giocatori ciascuna, di di lanciarsi in un’epica battaglia su mappe di dimensioni notevoli, da navigare mettendo in campo tutte le proprie migliori strategie di gioco senza però un particolare piacere per l’occhio visto l’assenza di una grafica particolarmente graffiante.

Cuffie e microfono pronte e accese, i giocatori possono comunicare durante tutte le azioni per sfidare e sconfiggere i nemici, dando sfoggio della coordinazione e del lavoro di squadra. Al contrario, con un gioco disorganizzato il rischio è quello di vedere arrivare la sconfitta in breve tempo, senza neanche avere la possibilità di assaporare le peculiarità di questa battaglia all’ultimo sangue.

Call of Duty: Black Ops Cold War, modalità zombie

Call of Duty: Black Ops Cold WarE poi ci sono gli Zombie. O meglio, ci sono ancora gli zombie, visto che si tratta di un ritorno dei non morti per quanto riguarda Call of Duty Black Ops. A differenza delle passate missioni dedicate ai non morti, con Cold War diventa possibile sfruttare completamente il proprio equipaggiamento di armi portandolo con sé da una sfida all’altra.

A parte questa peculiarità, sicuramente apprezzata, la modalità zombie non subisce grandi novità rispetto al passato ma mira a migliorare l’esperienza rispetto al passato con qualche chicca relativa relativa alle armi, vista la possibilità di incontrare nel gioco modelli interessanti di diversi livelli di rarità. Creando invece un senso di continuità con il passato, con gli zombie tornano gli enigmi e le casse segrete in una scalata di difficoltà graduale adatto a tutti i livelli di gioco.

Da non perdere per i giocatori di PlayStation 5 e PlayStation 4 è la modalità Onslaught, gratuita per un anno. Con questa modalità Zombie di dimensioni ridotte, ovvero massimo due giocatori rispetto ai soliti quattro, che consente di prendere la mano contro i mangia cervelli senza troppi pensieri.

Call of Duty: Black Ops Cold War, modalità diverse stesse (epiche) armi

Call of Duty: Black Ops Cold WarMerita una parola in più la scelta di Treyarch di realizzare per ogni gamer un unico profilo, persistente anche successivamente al cambio di scenario. In parole povere, ciò significa che tutte le armi sbloccate durante le operazioni, modalità single, multiplayer o zombie, seguono di passo passo il personaggio principale in maniera automatica, indipendentemente dalla modalità di gioco. Davvero una scelta interessante che permette di ottimizzare ancora di più gli sforzi effettuati in game.

Call of Duty: Black Ops Cold War, il peso del successo

Call of Duty: Black Ops Cold WarTante alternative e opzioni, però, arrivano con un peso decisamente notevole che nei modelli di console meno recenti possono creare qualche disagio in fase di caricamento. Se per XBox Series X e S le dimensioni del gioco arrivano a 136 GB, e “solo” 133 per PlayStation 5, per PS4 la dimensione totale è di 95GB, due di più di quelle relative a XBox One, ovvero 93GB.

La storia cambia per la versione PC, 35GB per il multiplayer, che salgono a 82GB per quella completa e addirittura 125GB per la grafica al massimo livello di qualità.

Fonte Fastweb.it

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