Per quanto tempo si possono lasciare i bambini davanti a uno schermo, sia esso della TV, di uno smartphone o di un tablet? Questa la domanda che molti genitori si pongono, soprattutto in questo momento storico di lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19. I bambini restano a casa più tempo e sono sempre più tecnologici, utilizzando i nuovi dispositivi con facilità rispetto a molti adulti.
Quantificare il tempo “giusto” davanti a uno schermo per un bambino non è facile. Secondo uno studio della rivista JAMA Pediatrics pubblicato nel 2019, passare troppo tempo davanti allo schermo nei bambini in età prescolare potrebbe avere degli effetti negativi. Per un altro studio pubblicato sulla rivista The Lancet, invece, il tempo massimo che un piccolo tra i 2 e i 3 anni può passare tra tablet e televisore è di massimo un’ora al giorno.
Nonostante l’uso eccessivo sia da evitare, un aspetto va sottolineato: non conta solo il tempo passato davanti agli schermi, ma anche la qualità. Cambierà infatti il tempo “giusto” in funzione dell’uso dei dispositivi elettronici: se per guardare semplicemente un cartone in televisione o scegliere piuttosto un videogame didattico che stimoli l’apprendimento.
Bambini e schermi: i danni dell’uso eccessivo
I dispositivi elettronici entrano nella vita dei bambini a età sempre più precoci. Un bimbo anche molto piccolo spesso può dimostrare maggiore dimestichezza nell’utilizzo della tecnologia, come ad esempio un tablet, rispetto a un adulto. Secondo lo studio di The Lancet, però, passare eccessivo tempo davanti a uno schermo può rivelarsi dannoso.
Analizzando il comportamento dei bambini in età prescolare, lo studio ha sottolineato come i bimbi tra i 2 e i 3 anni che passavano oltre 3 ore al giorno davanti a uno schermo, all’età di 5 anni erano più inclini a una vita sedentaria e meno alla pratica dell’attività fisica. Inoltre, passare troppo tempo davanti agli schermi avrebbe effetti negativi sullo sviluppo del cervello dei più piccoli.
Secondo un’altro studio, che ha analizzato le risonanze magnetiche dello sviluppo encefalico di un campione di bambini tra i 3 e i 5 anni, passare troppo tempo davanti a uno schermo influenza negativamente lo sviluppo delle aree del cervello che regolano l’alfabetizzazione e le funzioni esecutive.
Bambini e schermi: le raccomandazioni dell’OMS
Nel 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rilasciato delle linee guida per gestire al meglio la salute dei bambini al di sotto dei 5 anni, in cui si parla anche dell’uso di schermi e dispositivi elettronici. Dividendo la giornata dei più piccoli in 24 ore, l’OMS raccomanda quante ore destinare alle varie attività come sonno, attività fisica leggera o moderata e attività sedentaria, che include anche il tempo passato davanti a laptop, tv, tablet e smartphone.
La divisione delle ore quotidiane varia al variare dell’età del bambino. Ad esempio, per i piccoli fino ai 3 mesi sono raccomandante tra le 14 e le 17 ore di sonno, che scendono tra le 10 e le 13 ore per i bimbi tra 3 e 4 anni. Per i bambini con meno di 1 anno di età, l’OMS consiglia almeno 30 minuti di attività fisica al giorno, che salgono a 3 ore per i piccoli tra i 3 e i 4 anni.
Le linee guida consigliano zero ore di attività sedentaria, e quindi davanti allo schermo, sotto i 2 anni di età. Per i bimbi dai due anni in su, meglio non oltrepassare i 60 minuti al giorno. Questo perché mentre l’attività fisica agisce in modo benefico su struttura ossea, controllo del peso e condizione cardiometabolica, l’attività sedentaria si è dimostrata dannosa per i più piccoli.
Bambini, perché tanto tempo davanti allo schermo?
Le linee guida diffuse dall’OMS sono state elaborate dai dati raccolti tra il 2011 e il 2014 su un campione di oltre 3500 bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni, rispettivamente 1595 e 1994. I ricercatori hanno scoperto dall’indagine che il 79,2% dei bambini di 2 anni non rispetta le linee guida, mentre per i bimbi di 3 anni la percentuale sale al 94.7% del campione.
Il motivo di questi numeri sarebbe dovuto in parte al tempo che le mamme dedicano ai dispositivi elettronici, e di conseguenza i piccoli passano più tempo allo schermo. Anche la frequenza dell’asilo nido o meno può influenzare la quantità di tempo passato tra tablet e smartphone, perché i bimbi a casa hanno più facilmente accesso ai dispositivi.
In conclusione, soprattutto per i bambini più piccoli il consiglio è quello di limitare il tempo passato davanti a uno schermo. I genitori dovranno decidere delle regole e pianificare le attività davanti a televisore, smartphone e tablet, insegnando ai bimbi a gestirsi e a orientarsi su attività di tipo educativo, che siano in grado di offrire nuovi stimoli e far fruttare il (poco) tempo che dovrebbe esserci concesso davanti agli schermi.
Fonte Fastweb.it