Subscription economy: è questo il trend che sta coinvolgendo sempre più aziende, dando vita a un modello di business completamente diverso dal passato. Attraverso l’iscrizione dei consumatori a sistemi di sottoscrizione, è possibile “vendere” praticamente di tutto: dalla musica ai film, dal makeup ai mobili. Le possibilità sono infinite e l’unico limite, almeno finora, sembra essere l’immaginazione.
Subscription economy: cos’è
Come già anticipato, la subscription economy è un nuovo modo di fare acquisti incentrato sul cliente e meno sul prodotto, al contrario del modello di business più tradizionale. Tutto questo può avvenire in diverse forme, in base alla tipologia di servizio o prodotto offerto.
Tramite sottoscrizione si può avere accesso libero a diverse categorie di beni: musica, film o software, senza contare e-book e audiolibri solo parlando del settore prettamente digitale. Più tangibili sono vestiti e oggetti di arredo, accessori e makeup, computer e smartphone fino a prodotti alimentari, snack, consegne a domicilio e ricette preparate secondo i gusti del cliente.
Subscription economy: come funziona
Uno di questi è la sottoscrizione in forma di noleggio di un servizio: come accade con le piattaforme di streaming di video o musica, il cliente si abbona per un lasso temporale e durante lo stesso può usufruire di tutti i contenuti messi a disposizione.
Al termine dell’abbonamento, l’accesso agli stessi non è più consentito a meno che il cliente non decida di pagare il costo previsto. Variante di questo tipo è il noleggio di un bene materiale: il cliente affitta dei prodotti per un lasso temporale, predeterminato o continuo, e finché non decide di interrompere il rapporto può usufruire dei beni scelti. Al termine del periodo, può decidere se restituire quanto noleggiato o, tramite pagamento, diventarne effettivamente proprietario. Un po’ come succede con le automobili in leasing.
Altra forma di sottoscrizione è quella di un abbonamento con l’invio mensile di beni materiali: il cliente, sottoscrivendo il contratto, si impegna a pagare per un periodo variabile che può andare da un mese singolo a potenzialmente fino alla rescissione del contratto. In cambio, l’azienda provvederà a inviare determinati tipi di prodotti rispetto a una cadenza temporale.
Solitamente, queste tipologie di abbonamento sono strutturate in maniera cadenzata dal punto di vista della durata. Si sceglie un abbonamento, quasi sempre mensile con rinnovo automatico, che solitamente dà la possibilità di disdire il contratto con qualche giorno di anticipo rispetto alla scadenza.
Dal punto di vista economico, le sottoscrizioni hanno un prezzo fisso mensile o annuale, stabilito in base alla tipologia/quantità di servizi o beni materiali ricevuti. Per lo stesso servizio, infatti, possono esserci fasce di abbonamento diverse, più economiche o più care in modo da poter attrarre più clienti possibili.
Subscription economy: quali sono i pro
Senza dubbio la subscription economy fornisce dei vantaggi che vanno ben oltre il bene stesso. Infatti, con un semplice abbonamento mensile è possibile per esempio avere accesso a cataloghi di film e musica potenzialmente infiniti.
Anche solo immaginare l’intera collezione di Netflix o Spotify in formato dvd o cd è praticamente impossibile visto che richiederebbe uno spazio incommensurabile. Lo stesso vale per la possibilità di entrare in possesso, anche se in alcuni casi solo temporaneamente, di beni materiali che normalmente non potrebbero essere acquistati per difficoltà di reperimento o per il prezzo di mercato.
Un abbonamento a un servizio di invio di prodotti di makeup, anche se in mini size, permette di testare e sfruttare moltissime proposte per poi permettere di fare una scelta definitiva ben ponderata quando ci si trova a fare shopping in negozio o su internet.
Il discorso è simile quando si tratta di un’automobile o un complemento d’arredo. Se acquistarlo in toto o in un’unica soluzione può in alcuni casi rivelarsi proibitivo, un noleggio consente di effettuare una prova di tutte le caratteristiche. Se si è soddisfatti, alla fine si può scegliere di acquistare quanto testato, altrimenti si rimanda indietro al mittente e si passa alla proposta successiva.
Subscription economy: quali sono i contro
Le sottoscrizioni a servizi sono quelle che, materialmente, a fine contratto lasciano i clienti con un pugno di mosche. Infatti, tornando all’esempio già sfruttato, l’iscritto può sfruttare quanto offerto fin quando ha accesso alla piattaforma. Un attimo dopo, invece, anche quanto scaricato sul proprio computer o smartphone diventa inaccessibile.
Addio dunque a film e file musicali, audiolibri o e-book. O si acquistano separatamente, a prezzo intero, oppure meglio metterci una pietra sopra. Nel caso di noleggio di beni materiali, gli svantaggi consistono soprattutto nella necessità di dover pagare a prezzo pieno un oggetto – sempre al netto di quanto già sborsato – senza poter sfruttare eventuali sconti o agevolazioni che potrebbero essere invece disponibili al momento. Inoltre, se si decide per l’acquisto bisogna sempre ricordare che si sta portando a casa un oggetto usato, anche se solo da sé stessi.
Altro discorso è quello dei beni non a noleggio: sebbene una selezione di massima venga effettuata al momento dell’iscrizione non sempre è possibile scegliere a priori cosa ricevere. Se qualcosa tra gli oggetti o i prodotti ricevuti dovesse non piacere o non andare bene, il cliente può solo limitarsi a tenerlo o a sfruttarlo come regalo alla prima occasione. Ultimo fattore da tenere in considerazione è il costo.
Se può dimostrarsi allettante la possibilità di accedere a milioni di contenuti o di ricevere ogni mese una scatola misteriosa di prodotti da provare, il gioco potrebbe non valere la candela almeno sul lungo termine. Bastano un paio di delusioni – nonostante la personalizzazione in base a sondaggi e indagini sui gusti del cliente – per rendersi conto che per l’acquisto di un prodotto, scelto e sperimentato, si sarebbe speso molto meno della sottoscrizione.
In più, è vero che è possibile annullare il rinnovo ai servizi in qualsiasi momento, ma è altrettanto vero che pochi – se non pochissimi – prevedono un rimborso. L’unica possibilità fornita è quella di poter accedere alla piattaforma fino a scadenza del contratto, magra consolazione se il motivo della cancellazione dell’abbonamento è proprio quella del mancato utilizzo dei servizi.
Fonte Fastweb.it