Mai come in questo momento di emergenza sanitaria, la relazione medico-paziente ha subito uno stravolgimento: si è passati improvvisamente da una modalità empatica e diretta ad una gestione a distanza per tutelare la salute di entrambi i soggetti. In questo contesto, è essenziale che la comunicazione sia fluida ed efficace e che il medico utilizzi al meglio gli strumenti di supporto per la diagnosi e le decisioni cliniche, in particolare gli esami di laboratorio. Oggigiorno i test diagnostici sono parte integrante del processo decisionale e possono fornire informazioni critiche in ogni fase della gestione del paziente: dalla prognosi allo screening, dalla diagnosi al monitoraggio della progressione delle patologie, inclusa la previsione delle risposte al trattamento.
Spesa sanitaria. I numeri parlano chiaro: il 70% delle decisioni cliniche si basa su un risultato analitico di laboratorio, eppure ai laboratori analisi viene destinato solamente l’1% della spesa sanitaria totale.
La medicina di laboratorio, analizzando con tecnologie diverse sangue, tessuti, o altri campioni biologici, supporta un ventaglio molto ampio di specialità: dalla Chimica Clinica, Ematologia e Sierologia infettiva/autoimmune alla Microbiologia classica e Molecolare e Citoistopatologia, fino ad arrivare, grazie alle tecniche molecolari più sofisticate, alla Genetica, Oncologia Molecolare e Farmacogenetica, che ci conducono ai concetti di medicina di precisione e medicina personalizzata.
Percorsi di prevenzione. Grazie a test sempre più mirati e specifici, è possibile attuare percorsi di prevenzione e agire prima ancora che insorga la patologia, oppure intraprendere trattamenti in fase precoce: questo approccio si traduce nella riduzione delle degenze ospedaliere, dei costi sanitari nazionali e, di conseguenza, nel miglioramento della salute della popolazione.
Graziella Calugi, Responsabile Scientifico del Gruppo Lifebrain, la più grande rete di medicina di laboratorio in Italia, con oltre 320 laboratori in 17 regioni spiega che «…non si tratta solo di intervenire sulle decisioni cliniche orientandole verso una migliore appropriatezza: la medicina di laboratorio punta a essere multidisciplinare e a coinvolgere tutti gli attori del sistema sanitario, in primis il medico curante che prescrive gli esami. La scelta di esami specifici e appropriati porta a ottimizzare l’utilizzo delle risorse e ad aumentare la qualità dell’assistenza ai pazienti, nonché a rispondere in maniera esaustiva a un quesito diagnostico sulla base di evidenze cliniche».
tecnologia all’avanguardia. Lifebrain si occupa di gestire le richieste di oltre sei milioni di pazienti in tutta Italia con un carico di 25 milioni di analisi annuali. Come fare? Seguendo processi sicuri, controllati, standardizzati e servendosi di tecnologia all’avanguardia, di professionisti e di formazione per garantire ai pazienti un servizio d’eccellenza e altissima qualità dei dati analitici.
Anche in questa emergenza Lifebrain ha fatto la sua parte, seguendo le direttrici dell’OMS focalizzate su tre azioni chiave per fronteggiare la pandemia: testare, tracciare e trattare. Lifebrain è impegnata nell’attività di testing fin dalle prime fasi della pandemia. Sono oltre 650mila i test effettuati fino ad ora, tra gli esami molecolari per individuare il virus SARS-CoV-2 e quelli sierologici di screening per verificare l’eventuale esposizione al virus. Ma è aperta la via anche ai test rapidi di ultima generazione: il test antigenico rapido, che è già stato autorizzato in alcune regioni italiane, e il test molecolare salivare. La strategia del Gruppo è di mettere a punto i nuovi test nei laboratori di riferimento, in modo da essere pronti ad offrire strumenti diagnostici sempre più affidabili e sensibili ai pazienti, non appena autorizzati dalle autorità sanitarie competenti.
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I contenuti di questo articolo sono stati prodotti integralmente da Lifebrain
Fonte Focus.it