(ANSA) – ROMA, 12 GEN – Nei robot si è accesa la prima
scintilla di empatia: lo dimostra l’esperimento nel quale è
stata realizzata una macchina capace di prevedere le azioni di
una sua simile semplicemente osservandola. Il risultato,
pubblicato sulla rivista Scientific Reports, si deve al gruppo
della Columbia University di New York guidato da Hod Lipson. E’
il primo segnale di come anche nei robot potrebbe esistere una
Teoria della mente, ossia la capacità finora ritenuta esclusiva
degli esseri umani di mettersi nei panni degli altri per
anticiparne le azioni. In futuro i robot capaci di provare
empatia potrebbero imparare a interagire meglio fra loro e con
l’uomo. La possibilità di prevedere azioni future
dall’osservazione, “è una capacità in grado di migliorare
significativamente la sintonia e il grado di interazione
naturale di un robot con un umano”, osserva Antonio Frisoli,
della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Nell’esperimento
appena pubblicato un robot doveva cercare dei cerchi di colore
verde e dirigersi verso di essi, ma c’era un problema: a volte
il cerchio verde era nascosto da una scatola di cartone ross, e
in quel caso il robot o cercava un altro cerchio verde per
raggiungerlo o si bloccava. Nel frattempo, un altro robot
osservava la scena da una prospettiva che non gli nascondeva
alcun cerchio verde e, dopo aver osservato il suo simile per due
ore, ha iniziato ad anticipare l’obiettivo e il percorso
dell’altra macchina. I ricercatori riconoscono che i
comportamenti esibiti dal robot sono molto più semplici dei
comportamenti degli esseri umani, tuttavia ritengono che il
comportamento osservato possa essere una forma primitiva di
empatia. (ANSA).
Fonte Ansa.it