(ANSA) – LIMA, 12 GEN – Il processo intentato nei confronti
dell’ex presidente Alberto Fujimori per il fenomeno delle
sterilizzazioni forzate in Perù negli anni ’90 di donne, per lo
più indigene di umili origini, è stato sospeso in apertura della
prima udienza ieri per la mancanza di una interprete della
lingua quechua nella versione parlata a Cusco. Lo scrive oggi il
quotidiano El Comercio di Lima.
Nell’udienza virtuale presieduta dal giudice Rafael Martín
Martínez, precisa il giornale, si è constatato che in aula era
presente soltanto un interprete di quechua nel dialetto parlato
ad Ayacucho.
Questo avrebbe impedito di poter ascoltare la testimonianza
delle vittime provenienti da Cusco, per cui il magistrato non ha
avuto altra scelta che sospendere l’udienza, aggiornandola ad
una data che verrà comunicata successivamente.
Da parte sua Fujimori, che ha 81 anni e sconta una lunga pena
detentiva per crimini contro l’umanità e corruzione, non si è
presentato, ma i suoi legali hanno chiarito che non era
obbligato a farlo.
Nell’udienza sospesa il pm Pablo Espinoza avrebbe dovuto
formulare le accuse contro Fujimori, gli ex ministri della
Salute dell’epoca, ed altre importanti personalità coinvolte
nella realizzazione del piano governativo di sterilizzazione di
circa 300.000 donne con figli sviluppato nell’ultimo decennio
del secolo scorso.
La tesi della Procura è che molte migliaia di queste
sterilizzazioni furono realizzate senza il consenso delle donne
coinvolte, costituendo un “crimine contro l’umanità” che dovrà
essere punito severamente. (ANSA).
Fonte Ansa.it