(ANSA) – ROMA, 19 GEN – Esce per il Giorno della Memoria (On
Demand su CG Digital, iTunes, Google Play, Chili) Terra Promessa
che racconta una vicenda incredibile e poco nota: l’epopea dei
sopravvissuti ai campi di concentramento, estraniati, senza
radici, senza un posto dove andare, trasportati clandestinamente
da Aliyah Bet, progenitore del Mossad, in Israele, nel paese che
si stava costruendo. Questo flusso, per la maggior parte
dell’est Europa, di derelitti umani, di orfani che di notte
chiamavano mamma e papà, di persone che avevano perso tutto e
avevano vissuto l’inferno dei campi, ha attraversato il nostro
paese, dalle Alpi raggiungendo tante località – da Merano a
Fano, a Monopoli, La Spezia, Marina di Pescia Romana nel
grossetano, a Santa Maria al Bagno vicino Nardò in Puglia – per
poi, tra incredibili difficoltà, riuscire a partire su
pescherecci costruiti da loro stessi o su navi giunte
appositamente, in una traversata clandestina dello stesso
Mediterraneo che oggi vede la rotta percorsa al contrario dai
migranti.
Il film documentario di Daniele Tommaso, prodotto
dall’Istituto Luce-Cinecittà, è una scoperta continua di posti,
di volti, di storie minime e di grandi personaggi come Ada
Sereni e il polacco Yehuda Arazi, il grande condottiero di
questa odissea, uomo dei servizi segreti israeliani, considerato
oggi per la sua opera tra i fondatori del moderno stato di
Israele. “Ho impiegato due anni a realizzare questo documentario –
racconta all’ANSA Daniele Tommaso – che ha tantissime immagini
degli archivi del Luce e di altri archivi che ho potuto
utilizzare, dallo Steven Spielberg Jewish Film Archive al film
The Illegals di Meyer Levin che nel ’47 aveva filmato il viaggio
di una di queste navi. Via via che venivo a conoscenza delle
storie, delle rotte di queste centinaia di persone che
attraversavano a piedi le montagne, venivano ammassate nei
camion, pativano situazioni terribili con l’obiettivo di
raggiungere la terra promessa, mi è apparsa davanti una
incredibile mappa dell’Italia accogliente”. Tra i tanti episodi
il teatro 5 di Cinecittà che Ada Sereni e l’organizzazione
avevano trasformato nell’immediato dopoguerra in ricovero per
famiglie di sopravvissuti ai campi di sterminio. (ANSA).
Fonte Ansa.it