(ANSA) – FIRENZE, 25 GEN – Già prima degli annunci ufficiali
giravano su Twitter i ‘segnali’ della diffusione del virus in
Europa. E’ quanto rivelerebbe uno studio della Scuola Imt di
Lucca pubblicato su Scientific Reports, in base “alla stessa
discussione online, animata in maniera significativa da post su
strane polmoniti e tosse secca” già a dicembre 2019. Lo studio – condotto da Massimo Riccaboni dell’Imt con
Michelangelo Puliga della Sant’Anna di Pisa, Pietro Panzarasa,
visiting professor dell’Imt e docente alla Queen Mary University
di Londra e Milena Lopreite, dell’Università della Calabria –
comincia a marzo 2020 e prende in esame i post su Twitter tra
l’1 dicembre 2019 e l’1 marzo 2020, raccogliendo in un database
quelli che menzionano la parola-chiave ‘polmonite’ monitorata
nelle lingue più parlate dell’Ue: inglese, tedesco, francese,
italiano, spagnolo, polacco e danese. Dall’analisi è stato poi
notato che già nelle settimane prima della scoperta e
dell’annuncio dei primi casi di contagio inizia a emergere
qualcosa di anomalo: “In tutta Europa, i post mostrano
inaspettati livelli di preoccupazione circa insolite polmoniti.
Già da dicembre 2019, fatta eccezione per la Germania, l’intera
discussione virtuale europea a tema polmonite si intensifica
fino a evidenziare una significativa eccedenza”, con una
diffusione che si concentra “proprio nelle aree dove poi si
svilupperanno i primi focolai”. I ricercatori hanno costruito un
database contenente la parola chiave ‘tosse secca’, altro
sintomo del covid, ottenendo “risultati analoghi”. Social come
sentinelle, dunque? I risultati dello studio, si spiega, “evidenzierebbero l’urgenza di un sistema integrato di
sorveglianza epidemiologica digitale, in cui i social media
potrebbero avere un ruolo strategico”. (ANSA).
Fonte Ansa.it